IL PROCESSO

Picchia due persone e inneggia a Hitler 

L’episodio si è verificato nella pizzeria “La Bronta” di San Vigilio di Marebbe. Un 30enne pusterese ha rifilato una testata e un pugno ai titolari dell’esercizio



SAN VIGILIO DI MAREBBE. Rischia di costare davvero caro il capodanno di follia a un ventinovenne pusterese che il primo di gennaio del 2014, palesemente sbronzo, ha inanellato una serie di reati da fare impallidire chiunque.

Prima il giovane s’era lasciato andare a intemperanze di ogni genere vicino all’ovovia Miara e all’apres-ski “La Scodada”. S’era scagliato contro gli avventori, offendendoli pesantemente, e poi se l’era presa anche con due carabinieri della stazione di Badia, intervenuti per cercare di sedare la lite scatenata all’interno della vicina pizzeria La Bronta, dove il ragazzo era nel frattempo entrato.

Lì, dopo aver rivolto offese e gestacci ai due militari, s’era lasciato andare ad una lunga e sconclusionata sequela di sloga contro gli italiani, gli ebrei e, ciliegina sulla torta, inneggiando ad Hitler e al nazismo. Ma non era finita. Perché, non contento di essersi inguaiato con le parole, aveva aggredito anche due dei gestori del locale, colpendoli con testate, pugni, arrivando a morderne uno e poi danneggiando la porta d’accesso al locale, mandandone in frantumi il vetro.

Ieri, in tribunale a Bolzano, s’è tenuta l’udienza (quasi subito rinviata al 20 gennaio prossimo) con collegio giudicante composto dai giudici Scheidle, Paparella e Secchi.

Il giovane deve rispondere dei reati di oltraggio a pubblico ufficiale, ingiuria, lesione personale, danneggiamento aggravato e, cosa forse ancora più grave, della violazione della legge Mancino, che sanziona e condanna gesti, azioni e slogan legati all'ideologia nazifascista, e aventi per scopo l'incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali.

Il giovane, che ha già risarcito una delle due persone aggredite con 7500 euro, potrebbe evitare di rispondere del reato di lesioni per l’altra, se risultasse che le ferite riportate da quest’ultima fossero guarite in meno di venti giorni. Solo in quel caso, infatti, la persona offesa avrebbe facoltà di rimettere la querela depositata contro il ragazzo. Ma sulla legge Mancino, il giovane, difeso dall’avvocato bolzanino Nicola Nettis, rischia pene molto pesanti.













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