Ricordato a Brunico l’eccidio nazifascista 

Presenti Anpi e istituzioni militari e civili. «L’esempio? Oggi è il Comune di Merano: va imitato» 



BRUNICO. Anpi e istituzioni civili e militari hanno ricordato alla caserma «Federico Enrico» di Brunico l'eccidio nazifascista del 1944 quando furono fucilati dai nazisti alcuni giovani che in un primo tempo avevano aderito alla Rsi e che, poi, avevano cercato di fuggire per unirsi alla Resistenza. Alcuni di loro furono aiutati da alcune donne di un Maso della Val Badia. Da 14 anni grazie all'impegno del Senatore Lionello Bertoldi, presidente emerito dell'Anpi Alto Adige, e di Arnaldo Rossetti, fratello di una delle vittime, la prima settimana di luglio è stata istituita una ricorrenza ufficiale che ha ricevuto anche il riconoscimento ufficiale della Presidenza della Repubblica. Anpi Alto Adige ha dedicato l'iniziativa, indossando "magliette rosse" e aderendo all'appello di Libera, Arci, Anpi e Lega ambiente, ai bambini e alle vittime delle stragi nel Mediterraneo con lo slogan "restiamo umani, potere all'umanità". Dopo la deposizione della corona dell'Anpi e dell'Associazione nazionale Combattenti e Reduci, presente anche il presidente altoatesino Gambetti, hanno preso la parola un ufficiale della Caserma, i sindaci di Corte dei Frati e di Soncino, il Presidente della Provincia di Cremona, la Presidente del Consiglio Comunale di Merano e un rappresentante del Comune di Brunico, i Presidenti Anpi di Cremona e Alto Adige. In tutti gli interventi è stato sottolineato come le radici della Costituzione, ma anche dell'autonomia della nostra terra e della convivenza, stiano nel sacrificio con cui tante persone normali scelsero di riscattare le ragioni della pace, della libertà e della democrazia e come anche oggi sia necessaria una resistenza democratica antifascista e antirazzista fondata sui valori della Costituzione. C’è l’impegno a trovare una collocazione adeguata per il cippo commemorativo nel nuovo contesto urbano che sarà realizzato nei prossimi anni, ma, soprattutto, a ripensare le ricorrenze in senso attuale e antiretorico coinvolgendo le giovani generazioni anche con forme di incontro tra studenti lombardi e altoatesini. «Significativi - sottolinea l’Anpi - sono stati i riferimenti alla delibera approvata dal Comune di Merano in sintonia con tante istituzioni nel Paese per vietare la concessione di spazi e sostegno pubblico a organizzazioni che non si riconoscano nel carattere democratico e antifascista della Costituzione».













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