Ricordo dei caduti a 100 anni dalla guerra 

Domenica, a Ortisei, la posa di una targa e una riflessione dalla memoria a un futuro senza conflitti



ORTISEI. Domenica mattina a Ortisei, dopo la messa, verrà posta una targa in memoria dei caduti della Prima guerra mondiale. Alle 9, alla cappella dei caduti, per iniziativa di Comune, parrocchia e compagnia locale degli Schützen avrà luogo la cerimonia che intende ricordare, a 100 anni del conflitto, chi perse la vita in quella occasione. L’incontro vuol essere anche un momento di riflessione affinché eventi bellici non si verifichino più.

Un ricordo lasciato in Gardena dalla Grande guerra è il trenino costruito proprio per le esigenze belliche. Il 23 maggio 1915 l’Italia dichiarò guerra all’Austria e l’impero austriaco ebbe la necessità di trasportare il più velocemente possibile soldati, materiale bellico, armi e cibo verso il fronte meridionale. Fino a Chiusa e a Dobbiaco i trasporti andavano bene, ma da lì in avanti bisognava trasferire il tutto su strade strette e lungo passi impervi e pericolosi, specialmente durante la stagione invernale. Il comando militare che controllava le ferrovie ordinò, nel 1915, di far arrivare una linea ferroviaria fino a Plan de Gralba prendendo in considerazione, come punto di partenza, sia Ponte Gardena che Chiusa. Il progetto dell’ingegner Riehl fu acquistato e subito dopo si cominciò a lavorare. La larghezza prevista per le rotaie sarebbe dovuta essere di un metro, ma, per costruirla nel modo più veloce, fu ristretta a 760 millimetri e invece delle locomotive elettriche previste dal progetto, ci si accontentò di quelle a vapore prese da altre linee ferroviarie. Alla fine di agosto fu deciso un piano di lavori che prevedeva 24 chilometri di binari, da Chiusa a Plan, 50 vagoni e 5 locomotive, le quali - sempre per guadagnare tempo - furono prelevate dalla ferrovia di Mori, ferma a causa della guerra. Per la costruzione di questa opera, ci fu bisogno di moltissime persone, di tecnici, di ingegneri e perciò fu incaricata la “29° Compagnia delle ferrovie militari” di eseguire i lavori.

Si prelevarono prigionieri russi dal fronte orientale (quasi 6.000, dei quali circa 1.000 a Selva); in aggiunta furono assunte diverse ditte importanti austriache e squadre di carpentieri per circa 800 persone, per costruire i ponti di legno. Il primo vagone della nuova ferrovia arrivò a Plan il 23 dicembre, anche se era rimasta ancora una quantità di lavori da finire. I bisogni del fronte erano impellenti e avevano naturalmente la priorità su tutto. Il trenino della Val Gardena fu finito, come dice la canzone, nel febbraio 1916, ma per tutta la primavera ci lavorarono ancora vari operai e alcuni rimasero lì anche d’estate. I più volenterosi aiutavano nei masi, sui prati e nei campi e venivano occupati in vari lavori, dato che i giovani locali erano al fronte orientale.(e.d.)













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