Un’ecotassa per salvare i passi 

Le associazioni turistiche della Gardena lanciano la proposte per ridurre il traffico in montagna


di Ezio Danieli


VAL GARDENA. Un’ecotassa per ridurre il traffico motorizzato sui passi dolomitici e per raccogliere risorse che possano migliorare la qualità del turismo sugli stessi passi. Dolomitivives, la rassegna estiva per la promozione di un turismo sostenibile sulle Dolomiti e lungo le strade dei passi, si è conclusa di recente e il suo bilancio non può esibire i risultati che erano stati preventivati. C’è probabilmente da rivedere qualcosa nel concetto base dei provvedimenti che puntano a ridurre il traffico lungo i passi e non soltanto sul Sella, come è accaduto negli ultimi due anni.

E le Associazioni turistiche e l’Associazione Albergatori della Val Gardena sono convinte che, dopo decenni di discussioni e test più o meno riusciti da parte delle singole realtà, sia giunto il momento di attuare una soluzione globale a lungo termine.

Lo scrivono in un comunicato stampa in cui evidenziano che "l’obiettivo è quello di ridurre significativamente il traffico sulle strade dei passi dolomitici e di renderlo più accettabile dal punto di vista ecologico (e-mobilità), migliorando al tempo stesso le strade di valico per una serena fruibilità da parte dei visitatori. La chiave di volta per una soluzione globale sostenibile e consensuale - eccoci al punto - è la raccolta di un contributo ambientale, una ecotassa, da parte dei visitatori motorizzati dei passi dolomitici sulla base del Concetto di sviluppo del Sella Ronda (2016 - Comune di Selva Gardena)”.

Secondo il parere delle associazioni gardenesi, il “contributo ambientale” dovrebbe essere riscosso per tutto l’anno ed essere destagionalizzato. Gli introiti così generati potrebbero essere utilizzati per migliorare e abbellire le strade dei passi dolomitici e i passi stessi, in particolare per i ciclisti, e per finanziare la mobilità pubblica alternativa per raggiungere i passi.

Allo stesso tempo, le Associazioni turistiche della Val Gardena si impegnerebbero a ridurre il traffico del 20 per cento nel primo anno e del 30 per cento nel secondo anno. Misure adeguate a tal fine potrebbero essere, viene segnalato, oltre al contributo finanziario all’ambiente e complementari allo sviluppo di una mobilità alternativa ai passi, il divieto per le categorie di veicoli particolarmente inquinanti, limiti massimamente restrittivi in alta stagione, chiusura per eventi o in determinate occasioni, ed altro ancora.

Il prerequisito per tutte queste misure è rappresentato dall’acquisto e dall’installazione di un sistema di registrazione delle targhe. Tali sistemi hanno già dimostrato la loro validità in diverse città italiane, sotolineano le associazioni, e consentono un’attuazione assolutamente “intelligente” delle misure citate, senza organi di controllo.

“Noi della Val Gardena saremmo disposti a contribuire all’acquisto di un sistema di questo tipo - conclude il documento - Siamo convinti che un progetto globale così pensato possa essere implementato già nel 2019”.













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