IL CASO

Solland Silicon, dichiarata la decadenza dell'aggiudicatario

La Provincia: «Facciamo in modo che l'impianto possa essere svuotato dalle 260 tonnellate di clorosilani ancora presenti nello stabilimento»



BOLZANO. Si avvicina la parola fine per la Solland Silicon di Sinigo. «Preso atto che l'aggiudicatario non ha versato l'importo relativo al mantenimento in sicurezza dell'impianto entro il termine stabilito», il giudice delegato ai fallimenti, Francesca Bortolotti, ha dichiarato «la definitiva decadenza dell'aggiudicatario dall'aggiudicazione dell'azienda di proprietà della Solland Silicon in fallimento».

Lo comunica lo stesso gudice, precisando di aver «trattenuto, definitivamente, a titolo di multa in favore della procedura, la cauzione dell'importo di euro 500.100». Facendo riferimento all'ordinanza del presidente della Provincia, che ordina «ai lavoratori - in caso di eventuale dichiarazione di decadenza pronunciata dal giudice fallimentare in seguito al mancato versamento della somma di cui all'ordinanza 4/2019 entro il 10.6.2019 - di provvedere all'attività di mantenimento in sicurezza e di svuotamento dell'impianto sino ad avvenuta formalizzazione dei contratti di lavoro con un soggetto disponibile da individuarsi entro il 18 giugno 2019», il giudice ai fallimenti comunica di rimanere «in attesa delle ulteriori determinazioni della Provincia riservandosi ogni successiva decisione in ordine all'eventuale vendita dell'impianto in fase di svuotamento, in ogni caso a condizione che venga garantita alla procedura fallimentare il mantenimento in sicurezza dello stesso fino al trasferimento a terzi».

«A questo punto dobbiamo fare in modo che l'impianto possa essere svuotato dalle 260 tonnellate di clorosilani ancora presenti nello stabilimento e che tutta la procedura possa avvenire nelle condizioni di massima sicurezza». Lo hanno dichiarato il presidente della Provincia, Arno Kompatscher, e l'assessore alla protezione civile, Arnold Schuler.

«Stiamo lavorando - hanno detto ancora Kompatscher e Schuler - all'ipotesi che una società pubblica si faccia carico di fornire agli operai le necessarie garanzie contrattuali in modo tale che lo svuotamento possa svolgersi senza intoppi nel giro di qualche mese». Per quanto riguarda il futuro dei circa 80 lavoratori dello stabilimento di Sinigo, Kompatscher sottolinea che «sono già state attivate le strutture provinciali competenti, per fare in modo che, una volta terminato lo svuotamento, vengano immediatamente attivati dei progetti mirati di ricollocamento e riqualificazione professionale». 













Altre notizie

Attualità