IL CASO

Trento, consiglio provinciale, il presidente della Lega Savoi mostra il dito medio

Il gesto sarebbe stato indirizzato al democratico Manica, che ha chiesto fosse messo agli atti. Richiamo del presidente del consiglio Kaswalder



TRENTO. Dalle parole ai gesti. Decisamente volgari, ancor più se si considera che il tutto avviene in consiglio provinciale. Il consigliere leghista Alessandro Savoi avrebbe mostrato il dito medio al collega del Pd Alessio Manica: questo almeno quanto sostenuto dal destinatario del gesto.

Nel fervore del proprio intervento Savoi ha accennato che, a suo dire, «in qualche caso nell’opposizione ci si rivolge con toni da delinquenti alla maggioranza».

Al suono «delinquenti» Alessio Manica e Alessandro Olivi (Pd) sono scattati in piedi, con il primo che chiedeva subito di intervenire per “fatto personale”. Accontentato dal presidente dell’aula Walter Kaswalder: «No, non ci stiamo. Si invoca la correttezza dell’opposizione e poi ci si apostrofa in questo modo. Il presidente deve fare capire che qui siamo in aula e non al bar. Anche a chi usa uno stile da cabaret, come è il caso del consigliere Savoi».

In quel mentre il presidente della Lega stava uscendo dall’aula: «Mi ha alzato il dito contro. Si metta agli atti, agli atti» si infervorava Manica. Kaswalder procedeva al richiamo ma ammetteva: «Da qui non ho visto nulla...».













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