BOLZANO

Troppi genitori "connessi" che trascurano i loro figli

Gli esperti: "Bimbi e ragazzi ignorati e parcheggiati davanti a un tablet". Il rovescio della medaglia: "Troppe madri iperprotettive li chiudono in casa"



BOLZANO. Ua violenza assolutamente invisibile, e anche per questo troppo spesso ignorata. Stiamo parlando dei bimbi e dei ragazzi trascurati dai genitori. Un fenomeno assai più diffuso di quanto si ritenga comunemente. Oltrettutto, oggigiorno pesantemente ingigantito dall’invadenza delle nuove tecnologie, utilizzate per parcheggiare i figli e dare loro sempre meno retta. Se n’è parlato nella mattinata di ieri in un affollato convegno alla sala di rappresentanza del municipio, organizzato dal centro Il Germoglio dell’associazione La Strada.

Ma com’è la situazione, in Alto Adige? Bimbi e ragazzi sono davvero trascurati? È davvero necessario parlare di questo fenomeno? Risponde la coordinatrice del Centro Germoglio dell’associazione La Strada, Cristina De Paoli. "C'è bisogno - chiarisce De Paoli - di parlare della trascuratezza che riguarda sia i bambini e i giovani, da 0 a 18 anni, sia le loro famiglie. Nel senso che si sta vedendo un drastico aumento di situazioni in cui i bambini non vengono visti, non vengono seguiti, non vengono curati oppure vengono curati troppo. Come dire: o le cure sono inadeguate, e questo accade troppo spesso, oppure sono esagerate. Manca un po' la via di mezzo. I genitori sono molto distratti, molto impegnati su moltissimi fronti, nel lavoro, nella gestione quotidiana della famiglia. Madri e padri sono molto distratti anche da tutto ciò che riguarda i nuovi media e i social. Quindi da tutte le tecnologie per così dire contemporanee, che comunque implicano questo: o mi concentro sui media o mi concentro sui figli. I bambini vengono spesso lasciati a sé, "autonomizzati" troppo e in età non adeguate. A loro viene dato spesso in mano lo strumento tecnologico per giocare, per navigare in internet... È un po' un sostituto, una babysitter. Non si gioca più, non si chiacchiera più, non si dialoga più; viene tutto delegato alle tecnologie".

 













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