LA TRUFFA

Truffa ad Autobrennero, scontrini fasulli nei punti vendita e all'appello mancano 1,1 milioni

Al centro dell'indagine di Guardia di Finanza e Polizia Stradale una società campana che gestisce in appalto dei punti vendita nelle aree di servizio autostradali: 12 denunciati e decine di perquisizioni



TRENTO. Dodici persone sono state denunciate dalla Guardia di Finanza di Trento e dalla Polizia Stradale di Bolzano per una truffa da 1,1 milioni di euro ai danni di Autobrennero. 

L'operazione denominata "Tarantella" ha visto impegnati 125 militari delle Fiamme Gialle e 30 operatori della Polizia Stradale in una serie di blitz ed oltre 50 perquisizioni in Trentino Alto Adige, Veneto, Lombardia, Campania, Emilia Romagna, Toscana e Lazio. 

Le indagini hanno permesso di svelatre una  truffa organizzata dai vertici di una società con sede in Campania che gestisce in appalto una serie di punti vendita presenti in Autobrennero. Il sistema di frode era strutturato per evitare di pagare la percentuale dovuta ad A22 in base al contratto di gestione dei punti vendita, che, a seconda del bene venduto, va dal 5% (prodotti tipici locali) al 49% (altri beni di consumo).

Per limitare al massimo l'importo da corrispondere veniva omessa l'emissione di scontrini; i prodotti venivano venduti sistematicamente come "tipici locali"; in alcuni casi la merce veniva fatta rientrare tra quella per cui non è richiesta percentuale di vendita (Cd, libri, riviste e generi di monopolio). 

Per fare questo erano stati modificati i software dei registratori di cassa. Per regolamentare il flusso degli scontrini battuti, inoltre, la società truffaldina si basava sulle giornate in cui i dipendenti di A22 effettuavano o meno i controlli sui volumi di vendita per il calcolo delle royalties dovute: di fatto i truffatori comunicavano agli addetti alle casse con un linguaggio convenzionale se il giorno fosse da "luce rossa" (gli scontrini andavano fatti) o da "luce verde" (si poteva omettere di rilasciarli). 

Al vaglio degli inquirenti anche la posizione una commercialista di Avellino. 

La truffa ha permesso ai gestori disonesti di sottrarre ad Autobrennero negli ultimi due anni oltre 1,1 milioni di euro. Per questo, la Procura di Trento ha richiesto ed ottenuto dal gip l'emissione di un decreto di sequestro preventivo, che ha permesso agli inquirenti di cautelare depositi bancari e contanti per 1.121.427 euro, equivalenti all'importo del danno accertato. 













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