GIUSTIZIA

Uffici chiusi per gita, inquisiti da rimborsare

Il sindaco e 11 dipendenti comunali di Monguelfo non accettano la rinuncia della Procura contabile



BOLZANO. La Procura contabile decise di avviare un procedimento per presunto danno erariale prima ancora di verificare la sussistenza dei fatti contestati a livello penale.

Ora la proposta di chiudere il procedimento risarcitorio con un nulla di fatto, cioè per rinuncia della stessa Procura della Corte dei Conti, non è accettabile per gli inquisiti che si troverebbero a dover affrontare (senza diritto di rimborso) tutte le spese sostenute per difendersi.

A seguito di un esposto della Guardia di Finanza, finirono sotto inchiesta il sindaco e 11 dipendenti dell’amministrazione municipale di Monguelfo-Tesido. Chiusero gli uffici comunali per mezza giornata per effettuare una gita di gruppo al lago Achen in Austria, organizzata dalla stessa amministrazione.

In un primo tempo tutti furono colpiti da decreto penale di condanna per interruzione di pubblico servizio. A livello penale furono però successivamente tutti assolti (perchè il fatto non sussiste).

Qualche giorno fa anche la Procura presso la Corte dei Conti ha deciso di riconoscere l’assenza del presunto danno erariale contestato in un primo momento. 

Ora tutti gli inquisiti hanno deciso di pretendere dalla Corte un vero e proprio pronunciamento (che a seguito della rinuncia della Procura non potrà che essere di piena assoluzione) in maniera tale da avere poi titolo di ottenere un rimborso dalla pubblica amministrazione delle spese sostenute per attivare i propri avvocati. 













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