SALUTE

Vaccini, Bolzano prende tempo e segue la linea morbida

Kompatscher: l'importante è informare e convincere le famiglie


di Stefan Wallisch


BOLZANO. In Alto Adige i bambini sono già tornati sui banchi di scuola e i più piccoli negli asili, ma per il momento chi non è in regola con le vaccinazioni obbligatorie non deve temere di restare a casa. Il tema dei vaccini è molto sentito nella Provincia autonoma, soprattutto nelle zone rurali il fronte no vax è ben radicato, e anche presente nella campagna elettorale in vista delle provinciali del 21 ottobre.

«Le indicazioni da Roma cambiano praticamente giornalmente, preferiamo tracciare ai cittadini un percorso lineare e certo, sfruttando le nostre competenze amministrative in materia», spiega il governatore Arno Kompatscher. A fine luglio la giunta provinciale di Bolzano aveva posticipato la scadenza per la presentazione della documentazione dei vaccini dal 5 settembre 2018 al 31 gennaio 2019.

L'esecutivo altoatesino «vuole puntare sulla persuasione e non sulla minaccia delle espulsioni», che infatti non sono previsti neanche dopo la scadenza di fine gennaio. «I vaccini - ribadisce Kompatscher - hanno salvato più vite umane degli antibiotici ed è per questo che continueremo a cercare di convincere gli altoatesini a vaccinarsi e a far vaccinare i propri figli».

Nelle prossime settimane le famiglie no vax riceveranno degli inviti a colloqui informativi. Dopo questo appuntamento avranno 60 giorni di tempo per fissare le vaccinazioni mancanti per i loro bambini. A scadenza di questo termine riceveranno un ulteriore invito.

La giunta provinciale di Bolzano, per il momento, non ha fissato delle sanzioni, sembra però escluso che in Alto Adige ci possano essere delle espulsioni, casomai delle multe.













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