Alla «Stelvio Bike» oltre mille temerari fra pioggia e tornanti 

Fiocchi al passo, sul versante altoatesino ridotto il percorso In molti con la e-bike, favoriti dalle stazioni di ricarica


di Ezio Danieli


STELVIO. Ha anche nevicato. Oltre una decina di centimetri a passo Stelvio. Ma soprattutto ha piovuto tanto per gran parte della giornata di ieri. Faceva freddo, fino a 3 gradi. Il percorso sul versante altoatesino si fermava a Sottostelvio, circa 700 metri di dislivello rispetto ai 2760 metri del valico. Lì era stata allestita una tenda per consentire ai ciclisti di cambiare l'abbigliamento intriso d'acqua. Maledetta pioggia. È caduta anche nella mattinata (e per buona parte della giornata) di ieri cercando di condizionare la mitica salita al Passo dello Stelvio in bicicletta. Ha ostacolato i ciclisti ma neanche tanto. Fino alle 14 erano 1.155 coloro che hanno scelto il versante altoatesino per scalare il mitico passo dal versante altoatesino; più di mille quelli che hanno raggiunto la casa cantoniera 4 salendo da Bormio. Un numero buono di temerari. Ma decisamente lontano dai quasi 20 mila ciclisti che hanno salito i mitici tornanti nelle edizioni caratterizzate dal sole.

Comunque è stato un successo. In barba ad una giornata non proprio ideale per pedalare. Una manifestazione di respiro internazionale: i ciclisti sono arrivati da diversi Paesi d'Oltrebrennero. Ma non sono mancati i "nostrani". Tanti quelli partiti dalle varie località venostane; altrettanti quelli partiti dall'Alto Adige e da Merano in particolare. Chi è salito fino a Spondigna in treno (carrozze affollate fin dalle prime corse del mattino), chi ha parcheggiato l'auto nella zona artigianale di Prato allo Stelvio stracolma. I mitici tornanti dello Stelvio sono stati affrontati anche da atleti disabili con le loro handbike, da agonisti che non hanno perduto certo l'occasione per mettere in mostra (ma non c'era proprio bisogno) la loro abilità: con i loro sorpassi, spesso azzardati, hanno creato situazioni di pericolo visti i tanti ciclisti che arrancavano nei tratti più impegnativi della salita. Disturbati anche, dalla pioggia.

In molti coloro che hanno scelto la E-bike favoriti dalle stazioni di ricarica sparse sul percorso. Ma, tutto sommato, è andata bene: fino alle 16, quando la strada è stata riaperta, non era segnalato alcun grave incidente. Qualche caduta, ma senza conseguenze. Si è rivelato utile il contributo della Croce Bianca dell'Alta Venosta ed il servizio svolto anche sul versante lombardo del passo. Gradita, dai ciclisti, anche la presenza dei vari punti di ristoro più che mai utili per rifocillarsi e trovare un minimo di conforto al freddo e alla pioggia che ha accompagnato la scalata che ha mantenuto il suo fascino nonostante il percorso limitato a causa del maltempo.

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