piccolo teatro mario tartarotti 

Cavini alla finale nazionale “Monologhi” di Orvieto

MERANO. Ancora un successo per il Piccolo Teatro “Mario Tartarotti”. Questa volta il merito va tutto al suo regista, Romano Cavini che, con il suo pezzo forte da sempre “L’uomo dal fiore in bocca” di...



MERANO. Ancora un successo per il Piccolo Teatro “Mario Tartarotti”. Questa volta il merito va tutto al suo regista, Romano Cavini che, con il suo pezzo forte da sempre “L’uomo dal fiore in bocca” di Pirandello, è stato ammesso alla finale nazionale della prima edizione della rassegna “Monologhi della Città di Castel Giorgio”, un comune nelle vicinanze di Orvieto in Umbria.

Un formula nuova e inedita quella messa in campo dalla compagnia locale aderente alla Uilt: si trattava di portare in scena un monologo della durata massima di otto minuti, che poteva essere un lavoro intero o un pezzo tratto da un monologo più lungo. La scelta di Cavini è stata quella di presentare la parte finale del famoso testo di Pirandello della durata di circa sette minuti.

«Eravamo otto finalisti su un lotto di circa 60 partecipanti - racconta con un certo trasporto Cavini – e quindi già essere stato ammesso alla finale è stato un bel risultato. Ha vinto una ragazza di Macerata, molto brava, che ha presentato un altro famoso monologo, “La topastra” di Stefano Benni».

La finale ha potuto così essere svolta in una sola giornata nella quale una apposita giuria di esperti attentamente selezionata ha potuto fare le sue scelte.

«È stata un’esperienza molto bella - ricorda ancora Romano Cavini - e devo dire che sono stato confermato nella mia convinzione che in Italia ci sono compagnie e attori amatoriali di alto livello. Questa rassegna ne è stata la conferma ulteriore».

Va ricordato che Cavini, sempre con “L’uomo dal fiore in bocca”, era stato ammesso ad altre due finali nazionali negli anni passati, l’una a Trento e l’altra in Valsugana.













Altre notizie

Attualità