Consulta stranieri, è già fallita l’operazione rilancio 

Solo tre immigrati eleggibili a fronte di cinque posti  Il nuovo regolamento non sta dando i risultati sperati


di Giuseppe Rossi


MERANO. Il progetto di rilancio della consulta stranieri, a partire dalla sua denominazione (ora si chiama ufficialmente “consulta per l'integrazione e la migrazione”), rischia di trasformarsi in un incredibile flop per l'amministrazione comunale del sindaco Paul Rösch. Scaduto il termine per la presentazione delle candidature accompagnate dalle firme di sostegno, solamente tre candidati hanno ottenuto tutti i requisiti necessari. Altri tre candidati che si erano presentati in aprile non hanno ottenuto le dieci firme di sostegno necessarie. Numeri a dir poco imbarazzanti, di fronte a una comunità che a Merano di stranieri ne conta oltre ottomila.

Alla luce di questa situazione ora la data del 17 giugno per l'elezione della nuova consulta rischia fortemente di saltare. Il primo provvedimento che la giunta approverà, sarà la proroga del termine per presentare le firme di sostegno, in modo che anche gli altri tre candidati possano essere inseriti in lista. Ma con cinque eleggibili, presentarsi alle elezioni con un solo candidato in più, anche questo non è un risultato degno di una consulta stranieri di una città da 40 mila abitanti. E siamo arrivati a questo punto nonostante il drastico taglio degli stranieri eleggibili voluto dalla maggioranza, da sedici ad appena cinque cittadini, e l'ingresso di rappresentanti scelti dalla giunta tra i membri delle associazioni che si occupano di migranti. Una consulta con una rappresentanza dimezzata, ma nonostante tutto mancano le candidature.

In molti interpretano questo segnale come un chiaro messaggio di disinteresse da parte degli stranieri residenti a Merano verso l'apparato burocratico comunale e ora c'è il rischio che arrivare all'elezione della consulta venga interpretato dalle opposizioni in consiglio come una impuntatura.

In realtà se l'interesse non c'è, e gli appena tre candidati in regola per le elezioni non dimostrano altro, meglio lasciar perdere. In sedici anni dalla nascita della prima consulta stranieri in Comune ne sono state tentate di tutte per rendere questo organismo consultivo vivace e attivo sul territorio. Nessuno ci è mai riuscito, indipendentemente da quale fosse l'assessore di turno ad occuparsene. Ma i magri risultati sono con tutta probabilità legati a un semplice motivo: una consulta che non possa incidere sui meccanismi decisionali in Comune crea solo disinteresse e chi vi partecipa attivamente dopo un po' vive la consulta come una perdita di tempo. Senza risultati tangibili da portare all'interno della comunità di immigrati, il successo della consulta è sempre stato in calo. E questa volta non è diverso. Al Comune restano due strade: prendere atto del fallimento e del disinteresse verso l'organismo o cercare nuove candidature con un ruolo attivo dell’amministrazione municipale per cercare di uscire da questa situazione spiacevole, soprattutto per una maggioranza che ha fatto della partecipazione popolare uno dei propri cavalli di battaglia.













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