Così vicini, così lontani: «Ladinia ospite speciale» 

Due settimane di eventi dedicati alla cultura delle valli dolomitiche Rösch: «Minoranza “trascurata”, è un’occasione di reciproca conoscenza»



MERANO. «Tedeschi, italiani, le rispettive lingue… ma prima ancora in questa terra si parlava ladino». Così ieri mattina il sindaco Paul Rösch ha introdotto la presentazione delle “Settimane culturali ladine” (“Meran incunta la Ladinia”) in programma dal 24 settembre al 7 ottobre: immergeranno la città in un tourbillon di mostre, corsi di lingua, letture, proiezioni e spettacoli. Non è un caso che sia proprio Merano a ospitare questa manifestazione che, a detta degli organizzatori, per la prima volta esporta la Ladinia così massicciamente. «Perché Merano è una piccola Europa, perché nel Dna abbiamo sensibilità nei confronti delle minoranze. E ci sembrava giusto dare visibilità a questa minoranza tra le minoranze» ha evidenziato il sindaco.

Programma. Vicini di pianerottolo sul piano geografico e storico, ma la conoscenza reciproca è modesta: su queste osservazioni le due realtà si sono incontrate allestendo un palinsesto variegato. L’apertura (lunedì 24 alle 19 al Pavillon des Fleurs) alla presenza dell’assessore di riferimento della comunità ladina, Florian Mussner, sarà festosa e all’insegna della musica e della gastronomia tipica. Nell’ampio e articolato programma, che non vuole essere solo una vetrina del folclore ma una panoramica sulla cultura ladina, rientra un’occasione che fornirà la visibilità di oltre diecimila persone: il Gran Premio Merano Alto Adige, in programma domenica 30 settembre. Trecento musicisti delle bande musicali ladine faranno da colonna sonora alla giornata ippica, mentre le sculture a grandezza naturale dei “tifosi” di Unika – la mostra delle opere d’arte in legno gardenesi - accompagneranno gli spettatori nel parterre.

A rappresentare il “lato ladino” dell’organizzazione c’erano Felix Ploner, direttore della Ripartizione cultura e intendenza scolastica ladina, Alexander Piccolruaz collaboratore della stessa, e Leander Moroder, direttore dell’Istitut Ladin Micurà de Rü, l’istitituto custode della lingua e delle tradizioni della Ladinia: «Viviamo in valli strette ma aperte per mentalità allo scambio e alle opportunità. Abbiamo colto al volo quella offerta da Merano e dalle tante realtà ci hanno offerto collaborazione e ospitalità». «È il modello organizzativo del giubileo per i 700 anni della città e della candidatura a Capitale italiana della cultura – ha specificato il vicesindaco Andrea Rossi – basato sul coinvolgimento degli attori istituzionali, delle associazioni e dei privati».

Detto della Merano Galoppo e dell’ippodromo, a dare appoggio alla manifestazione sono il Museo delle donne (presentazione del libro di Catarina Lanz), Upad (corso per imparare i rudimenti del ladino), Mediateca (incontri sulla lingua e la cultura), l’Accademia studi italo-tedeschi (mostra di opere d’arte provenienti dalla collezione del Museum Ladin Ciastel de Tor), Mamming Museum (conferenza sulla toponomastica), Biblioteca civica (letture, poesie, mostra bibliografica), club Est Ovest (concerti). Il Centro per la cultura ospiterà documentari sulle leggende dolomitiche, ma anche un incontro con la nuova intendente Edith Ploner sul sistema formativo ladino paritetico, esempio di come possa funzionare una scuola trilingue.

Calendario social. «Le Settimane ladine saranno anche un banco di prova per la nuova pagina Facebook MeraOMemO» ha chiosato Barbara Nesticò, direttrice della Ripartizione cultura. Si tratta del nuovo calendario di appuntamenti in una pagina gestita dal Comune sul più diffuso tra i social: «Seguiremo la manifestazione presentandone i diversi appuntamenti».(sim)

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Altre notizie

Attualità