Disgaggi con l’esplosivo per riaprire la statale 

Continuano le scariche di sassi sulla strada della Venosta fra Castelbello e Laces Traffico pesante bloccato e lunghe code. Domani l’intervento dei tecnici


di Sara Martinello


CASTELBELLO. Resterà completamente chiuso almeno fino a domani sera il tratto della statale della Venosta che da Laces porta a Castelbello. Questo il primo provvedimento a seguito delle frane avvenute la scorsa settimana e della scarica di sassi di ieri pomeriggio, coi conseguenti sopralluoghi da parte dei tecnici della Provincia. Mentre oggi, come già ieri, gli operai proseguono nel disgaggio e praticano fori per l’esplosivo, domani si dovrebbe procedere alla detonazione, in modo da eliminare del tutto il rischio che la roccia ancora pericolante frani sulla strada. La situazione, intanto, resta attentamente sorvegliata dal Servizio strade della Venosta e dal geologo della Provincia.

Inizialmente erano state ipotizzate finestre orarie in cui permettere il passaggio alle automobili – si trattava di aperture limitate, dalle 18 alle 8 del mattino e dalle 12 alle 13.30, con deviazione nel paese di Castelbello per chi provenisse da Merano e a Tarres per chi invece viaggiasse verso est. Con l’ultima frana, invece, il dietrofront: strada chiusa almeno fino a domani sera. Permane la deviazione per automobili e moto (attraverso “Tieftal” in direzione Resia, e attraverso Laces, Tarres e Lacinigo in direzione di Merano), mentre i mezzi pesanti o con rimorchio non potranno in alcun modo percorrerla. «A chi deve andare verso la Germania – fa sapere il sindaco di Castelbello, Gustav Erich Tappeiner – è consigliato di fare il Brennero. Durante gli orari di apertura del tratto chiuso cui avevamo pensato per limitare i disagi la strada sarebbe stata tenuta sotto controllo per evitare danni ai veicoli in transito. Ma la caduta di roccia di oggi (ieri, ndr) ci costringe a chiudere del tutto il tratto fra Castelbello e Laces. Finora non ci sono stati incidenti, per fortuna, anche grazie al lavoro magistrale dei vigili del fuoco, che hanno approntato la deviazione in coordinamento col Servizio strade e coi Comuni di Laces e di Castelbello».

Il lavoro di questi giorni non sta tanto nel posizionamento di reti, opera troppo onerosa in termini di tempo, bensì nel disgaggio della roccia parzialmente distaccatasi dal versante della montagna, una quantità di materiale più o meno doppia rispetto a quanto già franato sulla statale. «Finora si è tolto il più possibile attraverso l’uso di martinetti o della semplice forza umana. Mercoledì (domani, ndr) procederemo a far esplodere la roccia restante, se il questore darà il nulla osta. Nel frattempo la situazione è monitorata costantemente dal geologo della Provincia», spiega l’ingegner Stephan Bauer, direttore del Servizio strade della Venosta.













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