Gargazzone frena:  dopo 20 anni  abitanti in calo  

Dall’apertura della MeBo residenti saliti da 1300 a 1700 Ma nel 2017 si è verificata l’inversione di tendenza


di Ezio Danieli


GARGAZZONE. A Gargazzone nel 1997 i residenti erano poco più di 1300, al 30 dicembre scorso erano divenuti 1688. Nel 2017 sono nati 18 bambini. Il saldo dei residenti è di poco inferiore ai 1702 registrati nel 2016. Il paese ha arrestato l’incremento demografico, uno dei risultati determinati a seguito dell’apertura della superstrada MeBo: il paese, dopo la costruzione dell’arteria, è tornato rapidamente a vivere, la zona artigianale a ridosso della ferrovia è cresciuta, le zone di espansione si sono allargate ospitando decine di nuove famiglie, è stata creata una nuova sezione della scuola materna, il turismo ha fatto significativi passi in avanti grazie anche all'apertura di un albergo a quattro stelle, il commercio ha mantenuto la propria vitalità e iniziativa e non ha perso quei servizi di vicinato che sono preziosi in una piccola comunità come quella di Gargazzone.

Il paese, insomma, ha recuperato la sua vivibilità, che era stata quanto meno compromessa proprio dal pesante traffico sulla statale 38 dello Stelvio. Non c'erano e non si vivevano gli stessi problemi di Postal e di Terlano, dove le auto e i camion passavano sotto le finestre delle case, ma il passaggio degli automezzi era un ostacolo allo sviluppo normali. Le varie amministrazioni che si sono succedute sono state lungimiranti nel programmare per tempo le varie iniziative che hanno preceduto ed accompagnato l'apertura della superstrada. E adesso i risultati si vedono. Il più evidente di questi traguardi riguarda la vecchia statale, modificata nel tratto verso Postal e resa meno impattante.

Al di là dell'aumento dei residenti e della sua frenata, un altro segno importante dei vantaggi portati dalla MeBo è lo sviluppo della zona artigianale che si trova a ridosso della stazione dei treni. Quella che già c'era, dopo l’apertura superstrada è cresciuta ulteriormente. A fianco della zona sportiva e del lido (ecologico) che rappresenta il fiore all'occhiello del paese, le aziende sono aumentate. E danno lavoro a parecchie persone. La maggior parte non sono paesani, perché vengono dalle zone da dove le ditte si sono trasferite. Inoltre è sorta, negli ultimi anni, anche una nuova zona produttiva, dove ha trovato lavoro una trentina di persone. Che però, in massima parte, sono pendolari. Partono da casa la mattina e tornano alla sera. Fanno un po' fatica, per ora, ad integrarsi nella comunità, ma si tratta di un problema risolvibile col tempo, perché l'integrazione, a Gargazzone, è facilitata dalla buona convivenza.

Solo vantaggi dunque grazie alla MeBo? «In linea di massima direi proprio di sì - dice il sindaco Armin Gorfer - C'è però un problema che deve essere risolto: con l'apertura della superstrada, è aumentato, in maniera sensibile, il traffico in via Stazione, dove confluiscono i mezzi di chi deve prendere il treno, di chi entra in Mebo per raggiungere Bolzano e Merano, di quelli che raggiungono la zona produttiva dove sono destinati anche i mezzi pesanti. In più, nella stagione estiva c'è anche il movimento di chi raggiunge la zona sportiva e il lido». Un intervento per frenare soprattutto la velocità dei mezzi è stato adottato: sono stati installati due speed check .













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