Incendio a Velloi, il bosco risparmiato dal vento 

A fuoco una casetta di legno, le fiamme sarebbero scaturite da una stufa Cento vigili del fuoco all’opera: la tregua del Föhn ha evitato guai peggiori


di Simone Facchini


MERANO. Graziato dal vento e messo al sicuro da una maxi operazione dei vigili del fuoco. Il bosco sopra Velloi, la frazione montana sui rilievi a nord di Lagundo, tira un sospiro di sollievo. Ieri mattina un incendio che ha semidistrutto una casetta in legno scarnamente arredata, realizzata una trentina di anni fa dall’Ispettorato forestale nella selva di conifere, quando ancora non esisteva la strada e veniva utilizzata dai lavoratori impegnati nel bosco come rifugio. Di proprietà comunale, in tempi recenti era stata utilizzata anche dalla giunta comunale per le sedute di clausura. Probabile causa dell’incendio una stufa, utilizzata nella giornata di domenica.

Le mancanza di precipitazioni e il vento forte ha reso il bosco estremamente secco. Quando è scattato l’allarme, alle 8.49 di ieri mattina, per il rogo che ha investito la casetta sulla strada che porta alla Leiteralm, la preoccupazione è salita alle stelle nel timore che le fiamme avessero presa facile sulla vegetazione circostante. Presto il grado di allarme è salito di una tacca, passando da 2 a 3. Si sono mobilitati i corpi dei vigili del fuoco di Lagundo - il comandante Johann Gamper è stato tra i primi a notare il fumo che si scorgeva anche da fondovalle - di Quarazze, Merano, Parcines, Tel e Marlengo. In preallarme le squadre di Naturno e Rablà che sono in possesso dell’attrezzatura necessaria per eventuali operazioni di trasporto di acqua con l’elicottero. La tregua del Föhn ha giocato a favore, unitamente all’intervento del titolare del vicino maso Oberplatzer che ha cercato di evitare che il fuoco allargasse il proprio raggio d’azione in attesa dell’arrivo dei pompieri. Un centinaio quelli che si sono inerpicati con i mezzi lungo le serpentine che portano ai margini dell’Alta Via di Merano, a circa 1500 metri di quota. Un dispiegamento di forze che la dice lunga su quanto pericolosa si ritenesse la situazione. Da monito anche l’incendio che nei giorni scorsi ha incenerito duecento ettari di bosco nel Varesotto, in condizioni di siccità equiparabili a quelle che stanno caratterizzando la nostra zona.

Con l’arrivo dei pompieri la situazione è stata rapidamente portata sotto controllo. Spento il rogo e messa in sicurezza l’area, i volontari hanno protratto la sorveglianza per parecchie ore per scongiurare il riattizzarsi di focolai. Per risalire alle cause sono intervenuti i vigili del fuoco di permanente di Bolzano e i carabinieri. Sul posto anche il sindaco Ulrich Gamper: «All’origine dell’incendio probabilmente c’è la stufa, utilizzata domenica. L’impianto è vetusto. Assieme agli inquirenti stiamo verificando se vi sono responsabilità».













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