L’officina dell’hockey del futuro 

Settanta giovani alla scuola Ansoldi-Timpone: formazione sportiva e umana



MERANO. È in pieno svolgimento al Palaghiaccio di via Palade la quinta edizione dell'Italian Hockey School. Camp estivo per giovani promesse dell'hockey, organizzato dai fratelli Max e Luca Ansoldi assieme al bolzanino Christian Timpone, la scuola estiva raduna a Merano fino a sabato una settantina di giovani dai 6 ai 12 anni provenienti da tutt'Italia. «Obiettivo della nostra scuola – spiegano gli organizzatori – è di formare e perfezionare durante il periodo estivo giovani atleti che praticano questo magnifico sport, grazie all'utilizzo di tecniche di allenamento adottate già da diverso tempo nei vari Junior Camp Nord Americani e Canadesi». I ragazzi, spesso accompagnati dalle loro famiglie, sono ospitati presso un hotel della zona e vengono seguiti in ogni passo da un team di accompagnatori e allenatori qualificati. Suddivisi in tre gruppi in base all'età, gli allievi della scuola sono chiamati a una doppia sessione giornaliera di allenamento, oltre alla analisi video degli allenamenti al fine di correggere gli errori. Con il rapporto di un allenatore ogni 5 giocatori, il camp si pone come obiettivo quello di aumentare il livello agonistico dell'hockey italiano, ponendo particolare attenzione sulla tecnica di pattinaggio deficitaria in Italia. Un problema che non sembra avere Andrej, giovanissimo atleta italo/russo, appena trasferitosi in Italia con la famiglia e capace di mostrare sul ghiaccio una tecnica sopraffina appresa alla mitica scuola della ex Armata Rossa. Assieme ad Andrej, anche due ragazze, che vorrebbero fare dell'hockey la loro passione di vita. Un desiderio condiviso da tutta la truppa di giocatori, all'ora di pranzo ospitata presso la vicina caserma Rossi, prima di ricominciare gli allenamenti pomeridiani. Oggi e domani ci sarà spazio anche per eventi agonistici, nei quali i ragazzi si affronteranno in team misti e gareggeranno nelle prove di skill competition, nelle quali verranno premiati i migliori pattinatori e i più precisi tiratori. Non ci saranno solo premi per gli atleti, ma anche per «il più diligente in spogliatoio», spiega l'accompagnatrice Serena Carli, perché obiettivo non secondario della scuola è quello di formare persone. Per questo, in spogliatoio e durante il training, non sono ammessi cellulari e merendine varie: tutto “ sequestrato” e riconsegnato alla sera. «Da noi tutti devono avere le stesse chance e lo stesso trattamento, per poi andare ad affinare con la fatica qualità e capacità tecniche».(j.m.)













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