Muore a 33 anni sotto la valanga 

Tragedia in Val Senales. La vittima è Ralf Sieber, docente germanico della Lub residente a Bolzano. È rimasto sepolto sotto 80 centimetri di neve L’uomo si era avventurato fuori pista con un altro sciatore. Vasta operazione di soccorso a quota 2.100 metri nei pressi della malga Lazaun



senales. Tragica valanga ieri mattina in val Senales. Caduta nei pressi di Maso Corto, non lontano dalla malga Lazaun, ha ucciso uno sciatore germanico, Ralf Sieber docente di 33 anni, residente a Bolzano. Illeso il suo compagno di escursione: s'era temuto a lungo che pure lui fosse finito sotto la massa nevosa caduta dal canalone. Il rapido intervento del soccorso alpino della Val Senales non è servito ad evitare la morte del germanico che è stato trovato sotto 80 centimetri di neve. Il dramma si è verificato in una giornata caratterizzata da un netto rialzo della temperatura, con conseguente aumento del rischio tanto che il bollettino delle valanghe dava un pericolo marcato. Pericolo che si moltiplica in caso di sci fuori pista. Sieber - che insegna alla Facoltà di Design di Unibz come docente a contratto - con il suo compagno di escursione ha deciso di sfidare lo stesso il rischio di valanghe. Un azzardo che gli è stato fatale. Con gli sci ai piedi i due sono partiti da Maso Corto ed hanno raggiunto la zona della malga Lazaun quasi a 2500 metri di quota. A circa 300 metri dalla stazione dell'impianto a fune hanno probabilmente causato il distacco della valanga che si è abbattuta verso valle verso le 10.30. Le dimensioni della slavina erano piuttosto significative: oltre 50 metri di fronte e 250 metri di lunghezza. La valanga scesa dal canalone ha investito in pieno Ralf Sieber sfiorando il suo amico che stava facendo assieme alla vittima il fuori pista.

I soccorsi.

È stato proprio questo secondo sciatore a dare l'allarme al soccorso alpino della Val Senales intervenuto con tre componenti. Nel frattempo veniva allertato, tramite la centrale operativa del 112, l'elicosoccorso provinciale che è sopraggiunto con gli elicotteri del Pelikan 2 e dell’Aiut Alpin Dolomites. La squadra di soccorso della Val Senales ha iniziato l'opera di scandagliare la massa nevosa. Lo sciatore è stato trovato quasi subito: era sepolto sotto 80 centimetri di neve. È stata tentata la rianimazione, ma non c'è stato nulla da fare. Il poveretto, che non aveva con sé l'Arva, la speciale apparecchiatura che ne segnala la presenza sotto la neve, è deceduto sul posto. Contemporaneamente un segnale d'Arva arrivava comunque ai soccorritori che hanno pensato a lungo che ci fosse un'altra persona sotto la neve. È stato chiarito poi che il segnale proveniva dall'apparecchio del compagno di Sieber che l'aveva perduto prima di dare l'allarme su quanto era accaduto. Il corpo senza vita dello sciatore è stato poi trasportato nella cappella mortuaria di Bolzano.

Sul posto della tragedia si sono portati i carabinieri che hanno svolto gli accertamenti del caso escludendo, pare, qualunque responsabilità di terzi.

Neve fresca.

La neve fresca caduta nei giorni scorsi ed il rialzo termico dovuto alla splendida giornata di sole, oltre alle raffiche di vento che hanno spazzato la Val Senales per tutta la giornata di ieri sono state le cause della tragedia cui ha contribuito anche la poca prudenza dei due scialpinisti.

Fra l’altro, ieri dalle 10 alle 17 in conseguenza delle recenti nevicate sono state chiuse per ragioni di sicurezza due strade nell'alta Venosta: il tratto della provinciale 49 della Vallunga da Zerkaser a Melago e un segmento della provinciale da Resia a Roia.

Il servizio meteorologico locale, a causa della neve fresca, definiva pericolosa la situazione per il rischio di valanghe. Dopo un prolungato periodo di maltempo, nella prima giornata di sole era raccomandata estrema prudenza. La neve ventata nella giornata di ieri era considerata la principale fonte di pericolo. E.D.













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