ALTO ADIGE NEVE

Plan, senza auto un inverno da 70 mila sciatori 

Parte venerdì la stagione del paesino in Alta Passiria Nessuno più contesta l’«abolizione» del traffico privato


di Ezio Danieli


MOSO. Ha nevicato in modo abbondante per l'avvio questo fine settimana, della stagione dello sci e Plan, in Alta Passiria, assomiglia ad un paese delle favole. Fra le strette vie passa soltanto una carrozza. Non c'è una sola auto che gira. In compenso fanno viaggi, avanti e indietro, sia il citybus che il trenino con le ruote. I mezzi privati - esclusi quelli dei residenti e degli ospiti parcheggiati davanti agli hotel - sono nel grande parcheggio all’inizio del paese. È l'ennesimo inverno che Pfelders-Plan dimostra che si può vivere grazie al progetto di mobilità dolce. E si vive anche bene. Siamo a 1.620 metri di quota, nel cuore del parco naturale del Tessa. Quattro gli impianti a fune: una cabinovia, una seggiovia, due skilifit. Una ventina fra alberghi e pensioni che mettono a disposizione 400 posti letto. Lo scorso inverno, quassù, sono stati oltre 30 mila i pernottamenti, che corrispondono a 70 mila sciatori. Traguardo che si punta almeno a replicare. Il 40 per cento sono stati italiani, fra gli stranieri la parte più rilevante è costituita da germanici e austriaci.

Tutti, superato il debutto anni fa, adesso sono entusiasti della mobilità dolce, un regalo che Plan ha saputo farsi con il benestare della Provincia. Chi arriva a Plan, all'ingresso del paese, si trova una sbarra e una serie di indicazioni per spiegare l'iniziativa invernale. Oltre la sbarra non si può andare, a meno che non si tratti di residenti o di ospiti che soggiornano per più giorni: le loro auto possono passare e rimanere quindi parcheggiate. Per muoversi e raggiungere le stazioni a valle degli impianti a fune, è stato istituito il servizio di trasporto pubblico con due mezzi a disposizione: un trenino con le ruote ed il citybus. Fanno la spola fra il parcheggio e i vari impianti a fune.

È facile del resto immaginare come erano ridotte le viuzze prima dell’introduzione del provvedimento, con la presenza di decine di mezzi che cercavano un’area dove sostare. E lo stesso accadeva nei pressi dello skilift più a valle, tanto che bisognava prestare la massima attenzione, in fase di arrivo, per evitare di terminare la discesa contro una delle oltre 500 autovetture parcheggiate proprio al limite della pista. All'inizio non tutti erano d'accordo: c'era chi si lamentava perché doveva aspettare il citybus o il trenino per muoversi.













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