Quota mille soci per i 40 anni dell’Aesse nuoto 

Il traguardo. La sezione nacque nel 1979 con i primi corsi nella piscina  coperta delle vecchie terme, il boom con l’apertura della Meranarena  Grandi numeri, una funzione sociale e un sogno: un atleta alle Olimpiadi



Merano. Per i suoi primi 40 anni, la sezione nuoto dell’As Merano si è regalata il traguardo dei mille soci attivi. Un numero imponente, di gran lunga il più significativo delclub biancoazzurro, raggiunto dopo una cavalcata che ha portato a quadruplicare il numero di tesserati in meno di due decenni. Tra l’allievo più giovane, 4 mesi, e il più attempato, 87 anni, c’è tutto il poliedro della sezione. La faccia più ampia è quella della scuola nuoto (533 soci), a seguire i corsi adulti (98), il nuoto baby (93), gli agonisti e preagonisti (83), l’aquafitness (71), la pallanuoto (70), i master (18). Poi i corsi per diventare assistenti bagnanti (22) e l’apparato di tecnici (29 i federali, altrettanti gli assistenti), e un dirigente. «È un anno giubilare che culminerà con una grande festa in autunno» afferma con orgoglio il caposezione Walter Taranto.

L’avventura della sezione nuoto comincia nel 1979 quando, sotto la guida del presidente Luigi Mapelli, un gruppo di giovani inizia con l’apprendimento delle tecniche natatorie nella piscina coperta delle vecchie terme, seguiti dall’entusiasmo di Sieglinde Steiner. Le attività si trasferiscono presto sotto il pallone pressostatico che copre la vasca media del Lido, dove nel 1984 iniziano i primi allenamenti della squadra agonistica. Dall’anno 2000, contestualmente al trasferimento delle attività invernali alla Meranarena, si assiste a un boom di risultati e partecipazione ai corsi. Negli ultimi anni una nuova svolta, con l’organizzazione assieme allo Sportclub del Cool Swim Meeting al quale hanno partecipato grandi atleti, su tutti Gregorio Paltrinieri e Gabriele Detti.

Punto di forza della società sono sempre stati i tecnici, che prendono parte regolarmente ai corsi di formazione organizzati dalla Fin. Sono tanti. «Il segreto? Siamo una grande famiglia, ci divertiamo» asserisce Bea Brass, vice responsabile della sezione.

I bambini si iscrivono ad un corso di nuoto non per diventare campioni, ma perché lo consiglia il pediatra o perché imparare a nuotare può salvare la propria vita e quella altrui. L’Aesse ha creato un modello che poi accompagni l’allievo di talento alle gare. «Con un sogno - conclude Marco Giongo responsabile del settore agonismo -: portare un atleta biancoazzurro alle Olimpiadi».













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Valeria Frangipane

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