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Merano. Fare terra bruciata attorno al sindaco Paul Rösch, tagliare il maggior numero di rami possibili che lo collegano con la società meranese, con il mondo della cultura, dell’associazionismo e...


Giuseppe Rossi


Merano. Fare terra bruciata attorno al sindaco Paul Rösch, tagliare il maggior numero di rami possibili che lo collegano con la società meranese, con il mondo della cultura, dell’associazionismo e del sociale. Questa pare essere la strategia scelta dalla Südtiroler Volkspartei per tornare a governare la città di Merano dalla sedia del primo cittadino.

In questo scenario pare inserirsi anche il recente cambio alla presidenza dell’Ente Teatro e Kurhaus consumatosi nei giorni scorsi. Invece che procedere con la quasi scontata conferma della presidente uscente Monika Gamper, il Cda ha preferito l’insegnante Jutta Telser. Una scelta che ha provocato la secca reazione della presidente uscente che ha addirittura presentato le dimissioni dal consiglio d’amministrazione.

Troppo vicina al sindaco Paul Rösch, questa pare essere la colpa dell’ex presidente Monika Gamper, che nei suoi rapporti passati con l’ente pubblico è stata direttrice di Meranarena, consulente del sindaco per le celebrazioni dei 700 anni di Merano nonché punto di appoggio per l’Azienda di soggiorno nell’organizzazione del mercato lungo corso Libertà e della primavera meranese.

Monika Gamper ha scelto la linea del silenzio, nessun commento alle sue dimissioni. A parlare però è il sindaco Paul Rösch, sostenitore della professionalità di Gamper. «Sono molto triste, più ancora che deluso – esordisce il sindaco di Merano – per come si è arrivati alla scelta di un presidente alternativo a Monika Gamper per guidare l’ente teatro. A differenza di quello che crede qualcuno, penso però si sia trattata di un’operazione preparata per tempo. I segnali, per chi li vuole vedere, ci sono tutti. Peccato che però nessuno abbia pensato di avvisare la presidente uscente. È mancata pure un po’ di morale».

Un segnale era arrivato già in sede di indicazione dei candidati da parte dei tre enti proprietari (tre nomine provinciali, due comunali e due da parte dell’Azienda di soggiorno). Questa volta Monika Gamper era stata esclusa dalle nomine provinciali, lasciando al Comune l’eventuale scelta a favore dell’ex presidente. «Qualcuno ha voluto colpire Monika Gamper – continua Paul Rösch – per colpire me, e sinceramente di questa operazione mi vergogno io per chi l’ha portata a termine». Il sindaco il nome della Svp non lo fa direttamente, ma lo lascia intendere.

«Con la mancata fiducia a Monika Gamper – continua il primo cittadino – si è voluto togliere una persona valida per sostituirla con qualche soldatino di partito. Io sono entrato in politica proprio per combattere questa logica e ora devo prendere atto che la resistenza dei partiti verso il cambiamento è ancora molto alta. Oltretutto mi risulta che Monika Gamper non abbia mai fatto qualcosa contro la Svp. L’ottimista ogni tanto si prende qualche sberla, ma non per questo cambia atteggiamento».

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