Rablà, scintille per i profughi nella casa sociale 

Il sindaco : «Abbiamo aderito allo Sprar, serve un alloggio» Ospiterebbe 4 migranti: le associazioni storcono il naso



PARCINES. Profughi nella casa delle associazioni: i sodalizi storcono il naso, ma il sindaco ci crede. Succede a Parcines, anzi nella frazione di Rablà dove ha sede il centro dove dal 1910 si ritrovano Schützen, coro parrocchiale, associazioni cattoliche e anziani del paese. Diciamo un aggregazione ammantata di un certo conservatorismo. «Non possiamo sempre solo contestare – spiega Albert Gögele, primo cittadino – abbiamo deciso di aderire alla Sprar per fare anche noi la nostra parte. La nostra quota sarà di quattro migranti. Il Comune non possiede strutture adeguate, abbiamo in ballo altre ipotesi ma di difficile attuazione. La casa delle associazioni sembra al momento una strada attuabile. I profughi occuperebbero sostanzialmente solo una stanza e una cucina dell’edificio. Sarebbe anche un’opportunità di integrazione. Certo se si profilano soluzioni diverse siamo pronti a considerarle».

Appare evidente come in paese la faccenda stia facendo discutere. Tante piccole comunità si confronteranno per la prima volta col fenomeno migratorio “istituzionalizzato”. Ed è già emerso che nella Municipalità di minori dimensioni spesso l’amministrazione non possiede locali da destinare alla Sprar. Andandosi a confrontare con il mercato privato, trova una strisciante ritrosia a concedere in affitto spazi per ospitare migranti. «Ma è giusto essere solidali coi maggiori centri – continua il sindaco - e con Bolzano in particolare che sta soffrendo un carico eccessivo. Se avessimo noi lo stesso problema come ci comporteremmo se ci negassero aiuto?>. Avrà pesato anche la minaccia della provincia di tagliare fondi ai Comuni che non apriranno le loro porte… «Quello è un altro discorso – precisa Gögele - qui si tratta di solidarietà».

La casa delle associazioni di Rablà dimora nell’ex scuola della frazione ristrutturata. Gode di grande popolarità fra le associazioni. A prendere la loro difesa sono i consiglieri comunali delle destre. «È normale che i sodalizi siano rimasti sorpresi dalle ipotesi del sindaco e della sua giunta» commentano Dietmar Weithaler e Gertraud Gstrein della Süd-Tiroler Freiheit assieme a Matthias Fleischmann e Christian Pfoestl dei Freiheitlichen. D’accordo che il Comune ha aderito allo Sprar - questo il succo di una loro nota congiunta - ma non è corretto che ad esserne svantaggiate siano le associazioni, le cui numerose attività sociali, culturali e sportive rappresenta la spina dorsale della comunità. (sim)













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