«Senza medici esterni operazioni a rischio» 

Previste ripercussioni sulle visite specialistiche ma anche sui tempi di attesa «Con questo approccio non si tiene certo conto delle necessità dei pazienti»


di Massimiliano Bona


MERANO. Primari meranesi in campo a difesa della direttrice del Comprensorio sanitario Irene Pechlaner che ha deciso – come è accaduto in altri ospedali di periferia – di reclutare parte del personale attraverso gare d’appalto per prestazioni mediche aggiudicate al miglior offerente. Il problema di fondo è sempre lo stesso: mancano medici, tanto in Alto Adige quanto nel resto d’Europa. E sono soprattutto gli ospedali periferici a pagare dazio e ad andare in affanno tanto da non riuscire - nei casi più gravi - a coprire i turni. Per cercare di aggirare l’ostacolo ci si è rivolti ad agenzie interinali e società non iscritte all’apposito albo del Ministero del lavoro. La lettera dei primari è stata firmata da Matthias Bock, Andreas Pichler, Manfred Mitterer, Heinrich Pernthaler, Pierfrancesco Zampieri, Christian Wenter, Herbert Heidegger, Roberto Magnato, Rupert Paulmichl e Stefan Platzgummer. «Noi primari dell’ospedale di Merano siamo senza parole per quanto è apparso sui media. Come è noto a tutti sussiste una carenza di medici a livello europeo, aggravata dall’obbligo di attenersi alla – più che legittima – normativa sul rispetto dell’orario di lavoro. Con i nostri team compiamo quotidianamente tutti gli sforzi possibili per garantire l’assistenza ai cittadini. Senza il supporto di medici provenienti dall’esterno questa assistenza è in pericolo. Nel nostro ospedale sarebbe necessario ridurre l’attività chirurgica e rinviare altre prestazioni, come le visite specialistiche in diverse discipline, con il conseguente aumento dei tempi di attesa. Ci chiediamo a chi giova questa pubblicità negativa e la condanniamo severamente». Poi un monito, sul quale sarebbe opportuno riflettere: «In tutto questo i pazienti non sono certo al centro dell’attenzione». É la stessa direttrice Irene Pechlaner a parlare chiaramente di appalti quando scrive che: «il Comprensorio sanitario di Merano, a proposito di Silandro, non ha stipulato alcun contratto per lavoro interinale con l’azienda bolognese, la CMP Global Medical Division, ma semplicemente un contratto per l’acquisto di servizi regolarmente assegnato ai sensi della normativa sugli appalti e assegnazioni. I pre-requisiti normativi - secondo la direttrice - sono pertanto differenti e pienamente rispettati». Formalmente hanno bandito degli appalti - è vero - ma il risultato è che questi sarebbero comunque illegittimi. E c’è un’ulteriore questione che complica una faccenda, a onor del vero piuttosto complessa. Le società - infatti - reclutano medici che tornano a lavorare pur essendo in pensione da meno di cinque anni, in violazione della legislazione nazionale. Ricordiamo quanto accaduto ai vertici del Comprensorio di Bolzano, che nel 2013 la Corte dei Conti ha condannato ad una multa di 60 mila euro, proprio per aver provocato un danno erariale con un incarico conferito ad ex dipendente del Comprensorio (non era un medico), andato in pensione nel 2009.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità