Un chilo di droga sulla Panda, arrestati due meranesi 

Mobilitata l’unità cinofila. A scoprirla è stata Heni, giovanissimo pastore belga Malinois, coinvolto in diverse operazioni Sequestrato un bilancino. Denunciati anche due nordafricani - noti alle forze dell’ordine - che stavano vendendo hashish 



Merano. Prevenzione e sensibilizzazione nei confronti delle dipendenze, con riferimento soprattutto all’alcol e alle droghe. ma anche cura della memoria, delle brutalità dell’olocausto. la marconi, scuola professionale - consede allo school village di via wolf - per l’artigianato, l’industria e il commercio, si è impegnata in diversi progetti extradisciplinari, portati a termine di recente.

Stare al passo.

In una società in continuo cambiamento il rischio della scuola è quello di rincorrere affannosamente il cambiamento nel tentativo di “stare al passo”. Diventa così un dovere, specialmente per una scuola professionale, interpretare i cambiamenti e adeguare la propria azione formativa. Se il suo compito primario infatti è assicurare un buon percorso di formazione professionale a ragazzi che desiderano entrare velocemente nel mondo del lavoro che è in continuo cambiamento, lo è altrettanto quello di non dimenticare il versante umano dei ragazzi e non ci si può limitare alla sola formazione al lavoro. È questa la ragione per la quale la scuola professionale Marconi ha da anni attivato diversi progetti e percorsi educativi che si sono conclusi con la visita di due classi alla comunità di San Patrignano a Coriano, in provincia di Rimini. È stato questo l’atto conclusivo del “Progetto per la prevenzione delle tossicodipendenze” che si è sviluppato su tre versanti. In primis quello informativo: un incontro in aula con i responsabili della Cooperativa Propositiv. Poi quello esperienziale: la visita appunto a San Patrignano nella quale gli operatori hanno accompagnato gli studenti delle due classi nella visita alla cittadella fondata da Muccioli, dove migliaia di giovani hanno ricostruito e ritrovato un senso alla loro vita dopo la tremenda parentesi della tossicodipendenza. Infine quello giuridico, con degli interventi in aula della polizia di Stato sui pericoli derivanti dall’uso delle sostanze stupefacenti e reati connessi.

Uso e abuso di alcol.

Non meno importante è stato il “Progetto per la prevenzione alcologica” svolto in collaborazione con il Commissariato di polizia di Merano: si è parlato dell’uso e abuso di alcol, dei comportamenti a rischio quali la guida in stato di ebbrezza. Si sono fatti interventi mirati anche in direzione della “Cultura della legalità” con il contributo dell’Arma dei carabinieri affrontando tematiche relative al bullismo, al cyberbullismo, ai rischi e reati connessi all’uso improprio dei social media.

Memoria.

Infine il progetto “Giornata della memoria” iniziato in febbraio con la visita al campo di concentramento di Dachau con le classi terze del settore commercio e conclusosi a fine marzo con la visita al campo di Mauthausen, punto di arrivo di un percorso iniziato con gli alunni delle terze classi degli operatori meccanici e operatori elettrico-elettronici che li ha visti impegnati in una serie di attività volte a conoscere e approfondire la tematica legata alla tragedia della “Shoah” e più in generale al tema del mantenimento della “memoria”. Paul Eluard, poeta francese del novecento, diceva: “se l’eco delle loro voci si indebolisce, noi periremo”.

Per i ragazzi, la visita al campo è stata toccante e la guida polacca Kasimir più che indugiare su particolari “ad effetto”, ha coinvolto i giovani in un dialogo serrato al fine di fare emergere come queste tragedie, che hanno avuto certamente dei responsabili diretti, si sono nutrite e sviluppate in un clima di indifferenza da parte di molti che nel tempo è diventato muto consenso. Coltivare la “memoria” quindi come antidoto all’indifferenza per tenere desta la coscienza personale senza la quale il ripetersi di tale tragedie è un pericolo reale.

Le attività hanno riscosso molto interesse da parte degli studenti: sono frutto di una sinergia fra scuola, famiglia, società e istituzioni che può giocare un ruolo importante per aprire gli occhi dei giovani e orientarli a scelte responsabili rispettose del bene proprio, altrui e della convivenza civile.













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