Addio al mitico Ginger Baker

Londra. Peter Edward Baker, per tutti Ginger, per via dei suoi capelli rossi, morto ieri a 80 anni in un ospedale inglese, è stato una leggenda, uno dei più grandi e innovativi batteristi della...



Londra. Peter Edward Baker, per tutti Ginger, per via dei suoi capelli rossi, morto ieri a 80 anni in un ospedale inglese, è stato una leggenda, uno dei più grandi e innovativi batteristi della storia del rock. Ma anche uno dei personaggi più difficili che la musica ricordi. Che tipo fosse lo racconta in modo perfetto «Beware of Mr. Baker» (Attenti a Mr Baker), il documentario diretto nel 2012 da Jay Bulger e premiato al South By Southwest Festival. Eric Clapton confessa il terrore che provava nei suoi confronti: i Cream, il formidabile trio formato con Jack Bruce si era sciolto dopo che Ginger aveva tentato di uccidere Bruce con un coltello. Quando Clapton scoprì che Stevie Winwood aveva scelto proprio Baker per suonare nei «Blind Faith», rimase scioccato. E infatti la band pubblicò un solo, splendido album. Un vero autentico tipaccio, un batterista inarrivabile che, fin da ragazzo, è stato condizionato dalla sua tossicodipendenza. Musicalmente parlando, Ginger Baker aveva una tecnica raffinata e una solida preparazione jazzistica.













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