LA RASSEGNA “ALL THAT MUSIC” 

Al Laurin c’è il sax di Jesse Davis 

Bolzano, con lui sul palco anche Andrea Pozza e Paolo Benedettini


di Giuseppe Segala


BOLZANO. Nella ricca carrellata di musicisti che affolla il programma bimestrale di “All that Music” al Laurin Bar di Bolzano, spicca questa settimana il sassofonista contralto Jesse Davis, che oggi 9 novembre, come sempre alle 21,30, sarà in scena nella sala di re Laurino, accompagnato da due musicisti italiani di tutto rispetto come il pianista Andrea Pozza e il contrabbassista Paolo Benedettini, e dal batterista newyorchese Anthony Pinciotti. Il cinquantatreenne Jesse Davis fa parte di quel gruppo di solisti che emersero negli anni Ottanta, guadagnandosi l’appellativo di “Young Lions”, giovani leoni. Musicisti legati alla tradizione del jazz post-bop e di un moderno mainstream, spesso sostenuti dalla verve del giovane talento Wynton Marsalis, che seppure di poco più anziano, aveva ricevuto le ovazioni delle platee di tutto il mondo. Nativo di New Orleans come il trombettista Wynton, Davis ha studiato con suo padre, Ellis Marsalis, mettendo in luce le impronte del proprio talento musicale in tenera età, a undici anni. Trasferitosi a New York, dove ha proseguito gli studi alla New School con il noto critico e storico della musica neroamericana Ira Gitler, Davis si è subito distinto nel selettivo panorama della capitale del jazz, collaborando con grandi solisti quali Jack McDuff, Kenny Barron, Benny Golson, Milt Jackson e lo stesso Wynton Marsalis. Nei primi anni Novanta, Jesse ha girato l’Europa in numerosi tour, con un quartetto del quale faceva parte un giovane pianista ancora sconosciuto, Brad Meldau. Di quella collaborazione resta il documento nel disco “Youg at Art”, del 1993. La maggior parte dell’attività discografica di Davis è pubblicata dalla storica etichetta Concord, con dischi ove compaiono sotto la sua direzione musicisti come Ron Carter, Hank Jones, Nicholas Payton, Mulgrew Miller. Ugualmente influenzato da Charlie Parker, Cannonball Adderley e Sonny Stitt, Jesse Davis riesce a instillare energia e creatività all’interno di quella tradizione immensa. Andrea Pozza è tra i pochi pianisti in Italia che possano dare un’interpretazione competente e consapevole di tanti stili fondamentali nella vicenda storica del jazz. La sua conoscenza del repertorio jazz classico e moderno è prodigiosa, il suo pianismo si fa strada tra i maggiori solisti della tastiera, da Teddy Williams a Bill Evans. Il batterista Anthony Pinciotti è un solista versatile, in grado di infondere la propria musicalità sia nel jazz che nel rock e nella world music. A Chicago, dove si è trasferito negli anni Novanta, ha anche guidato numerosi gruppi di cui facevano parte membri dell’avanguardia di quella scena prolifica, che ha prodotto tra l’altro l’Art Ensemble of Chicago. Il successivo trasferimento a New York gli ha aperto la possibilità di collaborare con tanti grandi, tra cui John Abercrombie, Joe Lovano, Randy Brecker e Gary Bartz. Di quest’ultimo sassofonista ricordiamo un’esibizione strepitosa al Laurin Bar, la scorsa primavera. La programmazione di “All That Music” proseguirà nelle prossime settimane con altri appuntamenti di notevole interesse, tra cui quello del 23 novembre con Saxofour e quello del 30 novembre con il trombettista Giovanni Falzone che presenta il suo quintetto Far East Trip.













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