CAFè PHILOSOPHIQUE»TORNA LA RASSEGNA AL CENTRO TREVI

Arrivano i primi segnali dell’autunno, e puntualmente si rinnova anche quest’anno l’appuntamento con il Cafè Philosophique, che entra fatalmente nel suo settimo anno di programmazione. Inaugurata...


di Andrea Felis


Arrivano i primi segnali dell’autunno, e puntualmente si rinnova anche quest’anno l’appuntamento con il Cafè Philosophique, che entra fatalmente nel suo settimo anno di programmazione. Inaugurata nell’ormai lontano autunno del 2012, la rassegna – curata da chi scrive, con Esther Redolfi, e per la prima volta frutto del coordinamento e della collaborazione fra Biblioteca Provinciale Italiana Claudia Augusta e Ripartizione Innovazione e Ricerca Pedagogica del Dipartimento Istruzione e Formazione di lingua italiana – nasce sotto il segno della messa a confronto di linguaggi e stili diversi di pensiero, accomunati dalla curiosità, dal muoversi nell’orbita del pensiero critico, affratellati dalla sguardo non sottomesso verso il presente. La carrellata di incontri, che si snoderà da domani 24 settembre fino all’aprile 2019, è posta sotto il titolo di “Diversità e pensieri divergenti”. Se esiste un fil rouge che ha guidato questo magico settennato – che ha visto discutere e confrontarsi nel capoluogo, presso il Centro Trevi di via Cappuccini, personalità di risonanza internazionale del pensiero italiano, che vanno da Giulio Giorello ad Adriana Cavarero, da Remo Bodei a Simona Forti, per fare alcuni nomi – è quello costituito dalla volontà di istituire collegamenti e confronti all’insegna di un modello di pensiero critico irriconciliato, poco disponibile al compromesso, talvolta disturbante, ma sempre comprensibile, dialogante, e – se si passano i termini, oggi davvero desueti – educato e garbato. Non è poca cosa, nell’epoca dell’urlo, delle amplificazioni artificiali dell’offesa gratuita, quanto più ottusa e vuota tanto più pronta ad essere amplificata dall’attuale oppio popolare (altro che la religione, secondo la facile vulgata marxiana dal motto del povero Moses Hess…) della Rete, idiota di prodigiosa memoria, e oggetto collettivo caricato di magiche proprietà (la rete salvifica). Parlarsi, ascoltare con calma e concentrazione, confrontarsi con persone di talento, competenti, che rispondono con controllata passione e sincera attenzione: un lusso, di questi tempi. Eppure, la costellazione sotto la quale si distende tale orizzonte dialogante – ma concentrato in piccolo spazio, un “caffè”, anche questo inattuale, in epoca di raduni di massa – è quella dello scarto, dell’inatteso, del divergente, rispetto al modello dominante. La dimensione della diversità degli sguardi, la domanda attorno all’insolito spazio che la conoscenza, e le diverse forme del sapere, istituisce in relazione al mondo delle cose, che crediamo abitualmente di occupare, sta al centro della rassegna di quest’anno: ma il Cafè si divide, per rimarcare la pluralità degli sguardi, in due momenti. Il primo di carattere più generalista, con al centro la riflessione su temi di attualità scientifica. All’insegna del “Café lumière”, trasparente omaggio alla cultura illuminista, il 24 settembre inaugurerà la prima parte della manifestazione il libero ricercatore, psicologo e lettore della contemporaneità, Daniele Abate, che illustrerà - a partire dal suo testo “La robotica è la fine dell’ umanità?”- la condizione attuale e futura in cui il mondo intero si ritroverà nell’epoca dell’ Industria 4.0, quando, secondo scenari futuribili ma non troppo, la robotica cercherà la sostituzione degli esseri umani con i Robots. L’11 ottobre sarà poi la volta di una figura molto nota nel territorio altoatesino, il magistrato Guido Rispoli che, insieme al coautore Gabriele Di Lazzaro, presenterà il suo recente spazio di riflessione, dedicato al tema“Da Galileo ad Einstein. Sviluppo ed evoluzione della fisica”. La prima parte della rassegna si concluderà il 3 dicembre con uno spettacolo- dialogo ad alta voce della Compagnia Teatro Arditodesìo di Trento – gruppo di giovani ricercatori scientifici specializzati in spettacolo teatrale scientifico- sul tema “Pale blue dot. Il clima. Il Voyager. Il nostro Pianeta. Una rivoluzione ci salverà. Vero?”. Il nuovo anno vedrà aprirsi invece la seconda parte, dedicata ad indagare aspetti di carattere teorico-culturale legati ad una interrogazione dialogica, significativamente titolata “Café de philosophie”, e che partirà dall’incontro con un autore fra i più innovativi nella recente panoramica intellettuale italiana. Si tratta il 18 gennaio 2019 di Guido Barbujani, docente di Genetica all’università di Ferrara – ma assai attivo nel confronto con i Paleontologi – che presenterà il suo recente best seller “Il giro del mondo in sei milioni di anni”: come e perché l’aspetto dell’uguaglianza del genere umano costituisce ad oggi un elemento di disturbo in diversi contesti, e perché appare del tutto priva di senso ogni tipo di pseudo-logica razzista. Sarà poi la volta il 19 marzo del docente negli atenei di Venezia e Zagabria Stefano Petrungaro, esperto internazionale di storia dell’Europa Orientale e segnatamente attento interprete della realtà un tempo definita balcanica, con un intervento dal titolo “Strange Jobs: ritratti di marginali nell’ Europa contemporanea”. Chiude la rassegna il 9 aprile la docente emerita di Napoli Francesca Izzo, storica esponente del pensiero della differenza – e recente protagonista di una vivace querelle politico culturale nel contesto del pensiero progressista sul tema della maternità – che si misurerà con “Le avventure della libertà. Dall’antica Grecia al secolo delle donne”. Tutti gli incontri si svolgeranno alle ore 18 al Centro Trevi di via Cappuccini a Bolzano, l’entrata è come sempre libera, e sono caldamente invitati a partecipare tutti: ma soprattutto i curiosi, gli irrequieti, i non allineati.













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