IL FESTIVAL DI MUSICA CONTEMPORANEA 

Ensemble Windkraft al Museion per rendere omaggio a Urbanner

BOLZANO. La 43° edizione del Festival di Musica Contemporanea si chiude con un omaggio ad una figura di grande importanza nel panorama europeo. L’ultimo concerto della luinga rassegna è infatti...



BOLZANO. La 43° edizione del Festival di Musica Contemporanea si chiude con un omaggio ad una figura di grande importanza nel panorama europeo. L’ultimo concerto della luinga rassegna è infatti dedicato al compositore austriaco Erich Urbanner in occasione del suo ottantesimo compleanno.

Il concerto, che si terrà a Museion, oggi 18 novembre alle ore 18, vedrà l’Ensemble Windkraft diretto da Kaspar de Roo, impegnato nell’esecuzione di quattro brani di cui tre in prima assoluta.

In apertura di programma una composizione commissionata da Windkraft ad Erich Urbanner, “Quasi una Fantasia II”, una partitura per 12 strumenti a fiato pensata in modo particolare per la formazione altoatesina.

I cinque movimenti, da suonare senza interruzioni, coniugano il linguaggio contemporaneo ad una certa attenzione per la tradizione, risultando in un andamento dialogico e una scrittura vivace e giocosa.

Erich Urbanner, nato ad Innsbruck nel 1936, è stato una figura centrale nel panorama austriaco e poi europeo, con un’ influenza determinante per i compositori delle successive generazioni grazie alla sua attività di docente presso la Musikhochschule di Vienna a partire dal 1961, e la direzione di altre importanti istituzioni musicali.

Come omaggio alla sua attività il programma del concerto è stato costruito attorno a brani di compositori altoatesini che dialogano con il suo linguaggio compositivo. Il giovane Matthias J. Schmidhammer propone il brano “Circulus Vitiosus”, breve ma ricco di contrasti e diversi caratteri che però inevitabilmente ritornano al punto di partenza, dando al brano la forma di spirale richiamata nel titolo.

Di Hubert Stuppner sarà invece eseguito, sempre in prima assoluta, Landleben, per 11 strumenti a fiato, in cinque movimenti dedicati ognuno ad un volatile rappresentativo del mondo rurale, ed ispirati ad alcune liriche dal ciclo “Schöne Welt - Böse Tiere”.

Il concerto si concluderà con “Plug In City – Urbane Utopien”, di Eduard Demetz, un brano del 2015 basato sulla rielaborazione di una sequenza di intervalli di settima trattati in maniera giocosa in un’infinita serie di variazioni, interrotte da alcuni frammenti di contrappunti rinascimentali intessuti nella trama della partitura.

Insomma, un finale di partita quanto mai interessante.















Altre notizie

Attualità