Il bronzo e la pietra delle sculture di Kehrer 

Fino al 27 gennaio la rassegna che celebra i 70 anni dell’artista marebbano Sculture, disegni e incisioni coprono la produzione dagli anni ’60 ai nostri giorni



BRUNICO. Il Museo Civico di Brunico rende omaggio in queste settimane all’artista marebbano Franz Kehrer in occasione del suo settantesimo compleanno con una mostra che propone una serie di sculture in bronzo e in pietra, bassorilievi, disegni e incisioni che forniscono uno spaccato della sua attività artistica dagli anni Sessantadel ’900 ai giorni nostri.

Noto soprattutto come scultore anche in virtù delle sue numerose opere che arricchiscono diversi spazi pubblici nella nostra provincia, dalla bella fontana posta al centro del cortile del Museo Diocesano di Bressanone alle diverse figure femminili, dalla “Lettrice” presso la biblioteca civica di Brunico alla “Ballerina” della Casa Ragen fino alle tre dame che dominano l’atrio d’ ingresso del municipio brunicense.

È particolarmente interessante notare come Franz Kehrer, figlio di contadini di montagna, sia divenuto un artista di assoluto rilievo, considerato uno dei più importanti ed interessanti fra quelli altoatesini, conservando concretezza e modestia e rimanendo fedele al suo atteggiamento critico nei confronti del mercato dell’arte. Grazie a quest’attitudine ed alla sua straordinaria sensibilità Franz Kehrer occupa nella storia dell’arte altoatesina una posizione particolare che ha trovato espressione in numerose mostre, importanti commesse e premi. Nato in un maso di montagna a Pieve di Marebbe nel 1948, dopo essersi diplomato alla scuola d’arte in Val Gardena Kehrer frequentò inizialmente l’accademia privata del prof. Augusto Colombo a Milano, ma già dopo alcuni mesi, guidato dall’interesse per la scultura, si trasferì all’Accademia di belle arti di Vienna dove fu accolto nella classe magistrale del prof. Fritz Wortruba.

Dopo la morte del maestro nel 1975, Kehrer lavorò ancora anni come scultore nella capitale austriaca finché, nel 1979, fece ritorno in Alto Adige insieme alla moglie e ai tre figli.

Da allora lavora come contadino e come scultore nel maso di famiglia in Val Badia. Nella sua vita Franz Kehrer coniuga il duro impegno fisico del lavoro contadino con una delicata sensibilità e creatività artistica, ricavandone un felice e fruttuoso connubio. Il lavoro dei campi lo lega alla terra, alla concretezza, ed il lavoro artistico lo proietta in un mondo che trascende la concretezza in un’arte che va ben oltre la semplice rappresentazione o la mera riproduzione.

Le opere di questo sensibile artista ladino si caratterizzano per delle linee sobrie, ma al contempo ben definite ed espressive. Le nelle sue sculture e nei suoi bassorilievi risulta plasticamente formata solo la quantità di materiale necessaria per definire una forma chiara e lo stesso vale per le linee nei suoi disegni.

Un nudo femminile vive ad esempio dell’accentuazione sensuale del bacino e delle gambe e proprio questa accentuazione sensuale trascende la sensualità. La novità della mostra al Museo Civico di Brunico è la presenza, oltre alle sculture, di tutta una serie di disegni ed incisioni poco noti al grande pubblico. Anche queste opere sono caratterizzate dalla parsimonia e dalla determinazione che caratterizzano le sculture di Kehrer. Accanto a figure antropomorfe egli realizza anche motivi floreali che si sviluppano dal basso in alto tendendo leggermente al geometrico. Le xilografie costituiscono invece un posizione particolare. Qui l’artista crea una tensione fra linee e le superfici accentuate graficamente.

La mostra al Museo Civico di Brunico rimane aperta ancora fino al 27 gennaio dal martedì al venerdì dalle ore 15 alle 18, il sabato e la domenica dalle 10 alle 12. Per gruppi organizzati è possibile concordare anche visite fuori orario.(m.p.)

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