IL FESTIVAL SARà ANCHE A BOLZANO E MERANO

Diventato adulto, il Filmfestival Religion Today che quest’anno compie 21 anni, è sempre più proiettato all’apertura di un dialogo non solo tra religioni e culture diverse, ma anche ad ampliare i...


di Sandra Mattei


Diventato adulto, il Filmfestival Religion Today che quest’anno compie 21 anni, è sempre più proiettato all’apertura di un dialogo non solo tra religioni e culture diverse, ma anche ad ampliare i propri orizzonti tematici. E non a caso, rinnovato anche nella direzione, che quest’anno si affida al giovane Andrea Morghen, fresco di nomina, Religion Today lancia il nuovo programma dal 4 all’11 ottobre dall’Hotel Excelsior, cuore della Mostra del Cinema di Venezia. Con una sorpresa che farà piacere non solo ai cinefili, appassionati di dialogo interreligioso, ma anche al grande pubblico. Sì, perché il Festival itinerante fondato da Lia Giovanazzi Beltrami, proporrà tra le guest star Terence Hill, al quale verrà assegnato un Premio alla carriera a Trento, il 10 ottobre. Ed anche questo è un segno delle contaminazioni che Religion Today introduce nell’edizione di quest’anno. Terence Hill, popolarissimo protagonista delle fiction “Don Matteo” e “Ad un passo dl cielo”, nonché attore legato alla stagione degli spaghetti western, in realtà è anche autore di film ed il suo ultimo, intitolato “Il mio nome è Thomas”, sarà in concorso al Filmfestival. Cosa ci azzecca Mario Girotti, alias Terence Hill, con la spiritualità? In realtà quest’ultimo film in cui l’attore si è messo dietro la macchina da presa, è una sorta di bilancio della sua esistenza, nel quale Hill si mette a nudo, mescolando il genere western con quello on the road, una sorta di accettazione del crepuscolo della sua vita, raccontata attraverso tante citazioni delle sue molteplici interpretazioni. Un film che il comitato scientifico del festival ha definito di «ricerca interiore e di riflessione sulla fede on the road, che ha la capacità di attirare un pubblico giovane in questo momento storico deserto di valori». Al di là del colpaccio per la presenza di Terence Hill, Religion Today quest’anno vuole rivolgersi in particolare alle nuove generazioni, come è stato affermato nei vari interventi ieri alla conferenza stampa all’Excelsior. Presenti, oltre ai già citati Andrea Morghen, neo direttore artistico e Lia Giovanazzi Beltrami, fondatrice del Filmfestival, anche l’arcivescovo emerito di Trento Luigi Bressan, Ahmed Muztaba Zamal, direttore del Dhaka International Filmfestival di Dacca (Bangladesh) con il quale Religion Today collabora da anni, e Alberto Beltrami, presidente dell’associazione BiancoNero artefice della nascita del Filmfestival. «Vogliamo potenziare la mission del festival – ha affermato Morghen – che è quella educativa, perché è alle nuove generazioni che è importante rivolgersi per affermare una cultura basata sui valori del dialogo e della conoscenza reciproca, contro la deriva di razzismo e xenofobia che ha investito il nostro Paese. Per questo abbiamo coinvolto i giovani anche nella scelta dei film e nel corso delle otto giornate del Filmfestival ci saranno approfondimenti tra cineasti e operatori culturali nelle scuole. Previsto anche un workshop sul rapporto tra cinema e religione con ragazzi provenienti dai Paesi emergenti, come il Bangladesh ed il Tibet». «A questo proposito – ha aggiunto Morghen – sarà ospite d’eccezione Vidur Bharatram, pronipote del Mahatma Gandhi, regista e documentarista che dialogherà sull’eredità del messaggio di nonviolenza del leader indiano, simbolo del movimento pacifista, il 4 ottobre al teatro dell’Arcivescovile a Trento».

Saranno 62 i film in concorso, sui 450 presentati, dei quali 13 film a soggetto, 24 documentari e 25 cortometraggi , provenienti da 28 Paesi da tutto il mondo. Tra i temi, uno sguardo particolare sarà riservato ai sogni, all’etica e alla fede visti attraverso gli occhi delle giovani generazioni. Ma ci sarà anche un’attenzione particolare sul lavoro e sulla violenza delle donne, tema quanto mai attuale, visto gli episodi di cronaca anche recente che continuano a vedere le donne vittime della violenza dentro e fuori le mura di casa, ma anche per la tratta delle schiave, fenomeno collegato alla pressione dei migranti dall’Africa verso l’Europa. «È importante – ha commentato Lia Giovanazzi Beltrami – partire dalle donne rappresentanti di varie religioni, per costruire ponti e non muri. La componente femminile è fondamentale per superare la violenza nei contesti religiosi e sociali, dove il rispetto della persona è continuamente calpestato». Lia Giovanazzi Beltrami ha aggiunto che Religion Today è «come una famiglia che è cresciuta, ed è bello vedere che ci sono tanti volti nuovi che partecipano». Una famiglia che si è allargata anche a nuovi confini, visto che le proiezioni dei film saranno in trasferta anche a Bolzano, Merano, Pergine, Rovereto ed Arco nel corso degli 8 giorni. E poi il Filmfestival si trasferirà a Roma, a Nomadelfia ed Atella (Potenza), per poi viaggiare da Gerusalemme (dicembre), Dacca (gennaio), Katmandu e Cambridge (marzo). A testimoniare i rapporti costruiti nel tempo, Ahmed Zamal, direttore del Diff, che ha parlato dell’importanza della collaborazione con Religion Today, che ha permesso di vedere in Bangladesh film interessanti, come quelli israeliani o di altre nazionalità che nel loro Paese difficilmente si sarebbero potuti vedere. E’ toccato quindi a monsignor Luigi Bressan, vescovo emerito di Trento spiegare perché l’arcidiocesi ha sostenuto fin dall’inizio Religion Today. “Quando nacque il festival, - ha detto - il dialogo interreligioso sembrava qualcosa di scontato, ma oggi il clima è cambiato ed è importante scuotere le coscienze per combattere contro chi si arrocca dietro le bandiere della fede per portare morte e per far fronte al razzismo. Come cristiani sentiamo questa missione in modo particolare, ed anche se il festival è laico, i valori etici che animo la nostra fede possono essere valori universali ”. Religion Today è reso possibile grazie al sostegno della provincia di Trento e della Regione Trentino Alto Adige, del Comune di Trento, della Fondazione Caritro e, da quest’anno, anche dal Rotary Club della Vallagarina.













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