“In dialogo con Lilith” nell’atelier dell’artista Beate Gantz

Oggi mercoledì 12 settembre alle ore 18 l’Atelier privato di Beate Gantz, viennese d’origine ma bolzanina d’adozione, apre per una serata intitolata “ In dialogo con Lilith”. Negli spazi del palazzo...



Oggi mercoledì 12 settembre alle ore 18 l’Atelier privato di Beate Gantz, viennese d’origine ma bolzanina d’adozione, apre per una serata intitolata “ In dialogo con Lilith”. Negli spazi del palazzo più antico di Bolzano, Palais Stillendorf (Via Vanga 93, 3 piano) viene presentato un dibattito in doppia lingua che richiama la tradizione del salotto letterario e artistico, diffuso in Europa durante 1700. La volontà nasce da un gruppo di donne che desiderano condividere temi culturali. Beate Gantz con Margareth Dorigatti espongono le loro opere pittoriche, e Karin Dalla Torre insieme a Heidi Hintner discutono i contenuti psicologici e letterari del tema della serata: Lilith, divinità antichissima, “signora dell’aria”, prima moglie di Adamo e portatrice di molteplici e contraddittori significati femminili. Del resto, in tutta la sua attività, il tema centrale del suo messaggio metaforico è ed è sempre stato la figura umana, soprattutto femminile, con la complessità del suo essere, i vari stati d’animo e le situazioni emotive, la fragilità e la vulnerabilità dell’esistenza.

Fu nel XVI secolo che il salotto letterario prese la forma organizzativa dell'epoca moderna. Successivamente Nell'epoca illuminista, dopo che le accademie, nate dai salotti, erano divenute istituzioni finalizzate al sapere ufficiale, le riunioni cominciarono a svolgersi anche in case private e assunsero una connotazione più borghese. Fu determinante il loro ruolo di diffusione della cultura al di fuori degli ambienti di potere (laico o ecclesiastico) e si affermò la figura dell'organizzatore o anfitrione, che spesso era una donna. I salotti letterari parigini primeggiarono per fama in quest'epoca in cui, al di là della figura del patrono, le riunioni erano spesso caratterizzati dalla presenza di una personalità di spicco attraverso la quale filtravano le discussioni e si forgiavano nuove idee, arrivando poi anche a trattare problemi filosofici, religiosi e politici. La fortuna di questo tipo di aggregazione si spiega con il tradizionale immobilismo delle istituzioni ufficiali nei confronti delle nuove istanze di cultura. (c.c.)













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Valeria Frangipane

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