Lettere protagoniste grazie al Museion al museo di Parcines 

Nel “tempio” delle macchine da scrivere un’esposizione sul filo del legame tra parola e immagine. Da non perdere



BOLZANO. Al Museo delle Macchine da Scrivere “Peter Mitterhofer” di Parcines è stata aperta nei giorni scorsi la mostra «Revue», con oltre 50 opere dalla collezione Museion/Archivio di Nuova Scrittura.

L’esposizione, a cura di Andreas Hapkemeyer (Museion), vede collaborare un museo storico, che quest’anno celebra i 25 anni, con Museion, museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano, sul filo del legame tra parola e immagine. La mostra è parte dell’iniziativa “Out & About”, con cui Museion porta l’arte contemporanea fuori dalla sede istituzionale, coinvolgendo anche luoghi inaspettati.

È un’arte che ingloba la scrittura e una scrittura che si fa arte quella al centro delle opere in mostra a Parcines: lettere e parole scritte a macchina, dipinte, ritagliate, fotografate, oscillano in un continuo sconfinamento tra ciò che la mente legge e ciò che gli occhi vedono. La parola, medium esclusivo della letteratura, comincia infatti a comparire nelle opere d’arte nel ventesimo secolo. In questo senso, il percorso prende le mosse dai collage di Erika Giovanna Klien e Fortunato Depero, risalenti agli anni venti del novecento – per presentare un’ampia selezione di opere fino agli anni ’70 e ’80, con alcune posizioni più recenti: collage, stampati, ma anche pittura appartenenti ai movimenti artistici della “Poesia Concreta” e “Poesia Visiva”. Talvolta bastano singole parole, dattiloscritte o stampate, a formare delle opere, come nell’artista Augusto de Campos; altre volte è una singola lettera, frantumata o segmentata, a farsi arte, come nell’artista tedesco Franz Mon. In altri, i testi scritti sono combinati alle immagini, spesso tratte dai giornali, come nei collage di Nanni Balestrini, che in un’altra serie utilizza anche sacchetti di plastica. In Gerhard Rühm, ritagli di articoli formano un’unica, nuova composizione, in cui parole e senso sono frammentati. In posizioni più recenti, come quella dell’austriaco Thomas Feuerstein, fotografia e alfabeto si congiungono. Come omaggio al museo ospitante, la mostra include anche una sezione di lavori dedicati alla macchina da scrivere.

Parallelamente alla presentazione nella mostra «Revue»a Parcines, anche Museion ospiterà, nell’ambito della mostra «Tutto», in collaborazione con Sammlung Goetz, una sezione dedicata ad opere sul rapporto tra testo e immagine, quindi alla poesia visiva, provenienti dalla Collezione Museion /Archivio di Nuova Scrittura (dal 13 ottobre al 24 marzo 2019). Si conferma così l’attenzione di Museion per un tema della storia dell’arte che fa parte della sua identità fin dalle fasi iniziali della sua storia e che troverà un riflesso anche nella programmazione espositiva del 2019.

Artisti e artiste in mostra: Nanni Balestrini, Carlo Belloli, Irma Blank, Ugo Carrega, John Cage/Calvin Sumsion, Eleonora de Barros, Augusto de Campos, Haroldo de Campos, Corrado D’Ottavi, Thomas Feuerstein, Ken Friedman, Heinz Gappmayr, Hiršal/Grögerova, Jiri Kolar, Brenda Miller, Franz Mon, Stelio Maria Martini, Maurizio Nannucci, Seiichi Niikuni, Decio Pignatari, Gerhard Rühm, Adriano Spatola, Jiri Valoch.

Info pratiche. La mostra saràù aperta fino al 19 maggio 2019, al Museo delle Macchine da Scrivere, Parcines, Piazza della Chiesa 10, a cura di Andreas Hapkemeyer. Visite guidate con il curatore: 17 settembre, 19 ottobre (scuole), e poi 10 aprile 2019. Orari: lunedì 14-18, dal martedì al venerdì 10-12 e 14-18, sabato 10-12. Chiuso la domenica e i giorni festivi.













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