Oggi pomeriggio si celebra la storia della Galleria Goethe 

Bolzano. Oggi 25 giugno, alle 18 al Cedocs ( Società Cooperativa Sociale- Corso Italia 13M, a Bolzano). Viene presentata una serata dedicata alla storia dell’arte contemporanea in Alto Adige, con la...



Bolzano. Oggi 25 giugno, alle 18 al Cedocs ( Società Cooperativa Sociale- Corso Italia 13M, a Bolzano). Viene presentata una serata dedicata alla storia dell’arte contemporanea in Alto Adige, con la proiezione del documentario “Quando c’era la galleria Goethe”, presentato da Alessandro Casciaro. La Galleria Goethe nasce nel 1964 da un’idea di Ennio Casciaro, divenendo la prima galleria privata a Bolzano, in via della Mostra. «Mio padre decise di aprire una galleria dopo aver lavorato per molti anni nel negozio di cornici di Spadari in piazza Domenicani – ci racconta Alessandro Casciaro – certo si trattò quasi di un salto nel vuoto, ma la conoscenza con molti artisti (tra i quali Karl Plattner) e la passione personale, gli diedero sufficiente sicurezza di affermazione». Negli anni la Galleria Goethe (che prese il nome dall’omonima via dove risiedette per qualche anno) divenne sinonimo di arte contemporanea in Alto Adige grazie alla collaborazione con innumerevoli ed affermati artisti (da Morandi a De Chirico) e alcune delle più importanti istituzioni internazionali nel campo dell'arte moderna e contemporanea. Sono passati oltre cinquant’anni e la galleria è ancora esistente e mantiene lo stesso spirito nel voler essere “una piattaforma di scambio di idee” tra artisti, collezionisti e amanti dell’arte. Oggi si trova in via Cappuccini e porta il nome del figlio Alessandro Casciaro, che ha avuto l’onere di trasportare questa realtà nel mondo odierno, fatto di connessioni non più solo locali o nazionali ma internazionali, rapide e in continuo mutamento. “Negli ultimi quindici anni è cambiato tutto, non solo nel campo dell’arte, e questo mutamento condiziona ogni genere di mestiere, bisogna riuscire a mantenere la propria identità con spirito di cambiamento, sapersi adattare e connettersi con il mondo. La fortuna delle gallerie d’arte è che l’oggetto è sempre unico, non vi è modo di replicarlo, chi è interessato a quel genere d’arte o artista deve venire in galleria”. Questi temi e molte altre curiosità verranno trattati nella conferenza di oggi. Attraverso i documentari DEL CAB (Centro Audiovisivi della Provincia) si invita a capire l’Alto Adige per immagini. I documentari raccontano aspetti interessanti dell’Alto Adige: dalla sua storia alle tradizioni, dai suoi personaggi eminenti all’arte, dall’urbanistica allo sviluppo tecnologico. Questi documentari, molti firmati da autori locali, sono raccolti e messi a disposizione degli interessati - anche tramite prestito - dal Centro Audiovisivi della Provincia, che ha sede al Centro Trevi di via Cappuccini. Per darne ancor maggiore diffusione, l’Ufficio Educazione Permanente, diretto da Lucia Piva, e il Centro Audiovisivi, diretto da Romy Vallazza, hanno coinvolto alcune delle Agenzie di Educazione Permanente, CEDOCS e Upad di Bolzano e Tangram di Merano, che hanno inserito la proiezione dei documentari nel calendario attività.C.C.













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