“Operetta e dintorni”, il bilancio è positivo 

Bolzano, la rassegna va in archivio. Il Circolo l’ Obiettivo: «Oltre ai fedelissimi, tanti volti nuovi»



BOLZANO. La stagione 2017-18 della rassegna Operetta e Dintorni al Teatro Comunale è cominciata alla grande, con Massimo Lopez e Tullio Solenghi, in ottobre. Poi è proseguita secondo lo schema ormai tradizionale: operette come “Al cavallino bianco” e “La danza delle libellule”, i musical come “La febbre del sabato sera” e “Love Story”, l’inedita iniziativa del “Pipistrello” (Die Fledermaus) in edizione bilingue e fine di stagione con “Gigì” di Alan Jay Lerner. Adesso anche per il Circolo l’Obiettivo, è tempo di bilanci. «Il pubblico di Bolzano e quello della “Musa Leggera”, è un pubblico magnifico e caloroso. Oltre ai fedelissimi, abbiamo un vivace incremento di “nuovi”, specialmente attratti dagli spettacoli più giovani. Il nostro “menu” artistico è vario: dolce, agrodolce, piccante. Ognuno vi trova il gusto che preferisce. Il pubblico gradisce proprio questa alternanza culturale. Piace insomma passare dall’operetta di tradizione al musical, dal valzer ai ritmi più moderni. Soprattutto piace questo rinnovarsi della magia del teatro nel segno del divertimento intelligente».

Quale spettacolo ha avuto più pubblico?

«Senza dubbio “La febbre del sabato sera” che ha trasformato in musica e in teatro il mitico film con John Travolta. E il tutto in una edizione nuovissima con forze professionali fresche, trascinanti. E’ stato un sold-out che conferma questa tendenza e indirizza anche le nostre prossime scelte. Altrettanto entusiasmante e prevedibile il successo per lo show inaugurale di Massimo Lopez e Tullio Solenghi. Subito dopo desidero sottolineare l’esito molto felice dell’operetta di Strauss “Il pipistrello” (Die Fledermaus) con la quale abbiamo attivato un’ottima cooperazione bilingue con Südtiroler Operettenspiele».

Voi portate in scena sempre grandi e costose produzioni. Come ci riuscite?

«Semplicemente perché abbiamo un buon rapporto diretto (a volte, cordiale e familiare) con gli artisti, con le compagnie e con i colleghi dello spettacolo. Ovviamente grazie al sostegno delle istituzioni del Comune e della Provincia, che hanno compreso il nostro impegno».

Quali sono i problemi maggiori che dovete affrontare?

«Questa è una domanda che ci viene sempre rivolta e alla quale dobbiamo dare sempre la stessa risposta. Le difficoltà sono date dalle disponibilità sempre “ristrette” e la necessità di inserirci nelle poche date concesse dal teatro comunale in attività pressoché quotidiana e continua. Il che ci impone un gioco ad incastro che richiede grande pazienza».

Il prossimo anno la formula resta la stessa?

«Squadra che vince non si cambia. Il progetto 2018-2019 è già partito e sarà una partenza di grande prestigio, qualità ed originalità».(d.m.)















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