TEATRO A PERGINE 

“Operetta immorale” racconta la prostituzione sommersa

BOLZANO. Debutta questa sera all’interno della rassegna Scena Trentina, lo spettacolo “Operetta Immorale”, produzione La Burrasca. L’appuntamento è questa sera, 16 settembre, al Teatro di Pergine...



BOLZANO. Debutta questa sera all’interno della rassegna Scena Trentina, lo spettacolo “Operetta Immorale”, produzione La Burrasca. L’appuntamento è questa sera, 16 settembre, al Teatro di Pergine Valsugana, ore 20.45. In scena Maria Vittoria Barrella diretta da Maura Pettorruso su drammaturgia di Renato Barrella. Lo spettacolo affronta il tema della prostituzione partendo da uno studio sociologico per indagarne le sfaccettature, zone di ombra, luoghi comuni ed andare oltre aprendo il termine prostituzione a tutti i suoi significati. Dopo aver proposto temi legati al territorio e alla storia locale, La Burrasca si confronta con un tema universale aprendosi alla volontà di allargare gli orizzonti e travalicare i confini territoriali con un respiro nazionale. E’ Maria Vittoria Barrella a raccontare la genesi dello spettacolo.

Come e perchè nasce Operetta immorale?

«Lo spettacolo nasce da una mia idea ispirata dalla visione di un film alle 4 di notte sul tema. Volevo capire questo mondo nascosto che ha diverse chiavi di lettura che hanno a che fare con il rapporto con il potere, la società, quello tra uomo e donna. Così con la mia compagnia La Burrasca e l’appoggio del progetto da parte delle Pari Opportunità, siamo partiti dal libro del sociologo Charlie Barnao “Le prostitute ci precederanno”. Indaghiamo la prostituzione sommersa, quella dei night non quella di strada, per intenderci».

Come si sviluppa lo spettacolo?

«Grazie alla regia di Maura Pettorruso e la drammaturgia di Renato Barrella portiamo in scena la storia di Lavinia, 29 anni di autodeterminazione che dal night passa a prostituirsi in proprio. Leggendo gli annunci economici “Fotomodella per hobby” che sono spesso lo pseudonimo della professione abbiamo introdotto in scena la telecamera che mi fa da alterego e costringe Lavinia a guardarsi dentro. Man mano il ragionamento si allarga ai tanti modi di prostituirsi di tutti noi che per lavoro, per privilegi, per tanti motivi finiamo col “prostituirci” Nel senso che ci sono molti modi per prostituirsi. Quanti vendono il proprio corpo, la vita, la felicità? Per non parlare degli stereotipi, i luoghi comuni e il continuo giudizio a cui sono sottoposte le donne. Ho voluto parlare di potere e lavoro, perché avevo voglia di confrontarmi al di fuori dei confini territoriali.».

Una performance difficile?

«Mi ha messo alla prova perché è intensa, complessa e impegnativa. Ma era quello che cercavo e non sono sola, ma lavoro con un gruppo affiatato da Maura Pettorruso, Renato Barrella, Andrea Casna e tutto il team che condivide questo lavoro . Per me rappresenta un nuovo inizio, un punto di svolta».















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