PARTE IL FESTIVAL

BOLZANO. Vecchie ruotaie, tubi metallici, vecchie locomotive, le figure candide e visionarie di Pawel Althamer, gli umoristici assemblaggi scultorei di Isa Genzken, le dichiarazioni politiche,...


di Daniela Mimmi


BOLZANO. Vecchie ruotaie, tubi metallici, vecchie locomotive, le figure candide e visionarie di Pawel Althamer, gli umoristici assemblaggi scultorei di Isa Genzken, le dichiarazioni politiche, impresse nel legno, di Jimmy Durham, i menhir di Adolf Vallazza, i lavori di Nino Franchina, Ana Lupas, Jim Lambie, Nanni Balestrini, Reynaud Dewar. I musicisti del Klangforum Wien, formazione composta da musicisti provenienti da dieci diversi paesi e impegnata da sempre nell’esecuzione di pezzi del repertorio contemporaneo, sarà il terzo elemento centrale della scena. Ognuno di essi si calerà - di volta in volta - nel ruolo di solista, camerista o attore. Qui, sotto l’enorme volta delle Officine Fs di Bolzano, in mezzo a una sorta di giardino incantato di opere di arte, ci sarà Agata Zubel a dare il via alla nuova edizione di Transart, domani 6 settembre, alle ore 20. Si parte con una prima assoluta in collaborazione con Museion, con un ambizioso progetto site specific e le infinite possibilità di dialogo fra musica e arte contemporanea. La cantante e compositrice polacca Agata Zubel, insieme al baritono Frank Wörner, “leggerà” a modo suo “Bildbeschreibung” dello scrittore e drammaturgo tedesco Heiner Müller, messo in musica dalla compositrice polacca. Nata a quarant’anni fa a Breslavia, piccola cittadina sul Fiume Oder nella Polonia Occidentale, è stata definita dal New York Time una delle compositrici e cantanti di più compiute dei nostri tempi. Realizza negli anni della formazione presso la Karol Lipinski Academy of Music di Breslavia, “Parlando”, una composizione che diventerà il suo biglietto da visita a livello globale. Ha partecipato a progetti sperimentali di improvvisazione e si è esibita in Europa, Corea, Canada e Stati Uniti. Nel 2013 la sua composizione, Not I, registrata con il Klangforum Wien è stata nominata dal New York Times una delle più significative registrazioni del 2014. Ha ricevuto commissioni per numerosi festival globali e orchestre, da Seattle a Tel Aviv. La sua discografia include dozzine di album, da Dream Lake, con il pianista finlandese Joonas Ahonen, e Stories Nowhere From, album di Cezary Duchnowski con il quale forma il duo ElettroVoce. Si è esibita, fra gli altri, al New York Ferus Festival e alla Los Angeles Philarmonica con l’opera Chapter 13 basata sul Piccolo Principe di Saint-Exupéry. L’abbiamo intervistata.

Perchè ha scelto proprio il testo di Müller?

«È una domanda difficile a cui rispondere. Innanzitutto mi piace il testo, e poi si presta molto bene per quello che avevo intenzione di realizzare. Ad esempio, utilizzare due cantanti/attori, un uomo e una donna immobili nel quadro che commentano incessantemente la loro presente situazione e gli eventi che l’ hanno provocata. Loro non recitano solo il testo, lo cantano anche».

È difficile descrivere un quadro con la musica?

«Per me è una grossa sfida, certamente. Soprattutto deve diventare una performance completa in cui sono coinvolti tre elementi: la visual art, la letteratura e la musica. E per fare questo il testo di Müller si presta perfettamente».

Niente a che vedere con “Quadri di una esposizione” di Mussorgsky?

«No, perché quella è una musica descrittiva, la mia no. Si comincia con la descrizione di un quadro, ma poi si va molto più nel profondo, diventa filosofia, ci si fanno domande importanti sull’ arte, sulla nostra vita. Non è per niente illustrativo».

Come trova le Officine Fs, come location per la sua performance?

«È un posto straordinario e affascinante. Soprattutto dal punto di vista visuale. Un po’ meno dal punto di vista dell’ acustica, ma ci stiamo lavorando e sono convinta che il mio lavoro, in quel contesto, in mezzo a quelle statue, in quello spazio industriale enorme e apparentemente freddo, sarà ancora più impressionante».

Il concerto è limitato a un pubblico di 400 persone. Per prenotarsi è necessario chiamare lo 0471 673 070













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