«Questo musical è un po’ come una vacanza»  

Ottima musica, bravi attori, spensierato. Sergio Muniz racconta “Mamma mia!”, martedì a Bolzano


di Daniela Mimmi


BOLZANO. Una incantevole isoletta greca incastonata nel suo mare color smeraldo, cascate di bouganville, un pontile sospeso su vera acqua di mare, con una barca ormeggiata e un vero bagnasciuga, oltre 9 mila litri di acqua in scena, pedane girevoli, una locanda dai caratteristici colori nelle sfumature del bianco e del blu. Questo è l’allestimento scenico di Mamma mia!, il musical del Sistina diretto da Massimo Romeo Piparo, che arriva a Bolzano martedì 20 novembre alle ore 20.30 al Teatro Comunale, all’interno della rassegna Musa Leggera curata dal Circolo l’Obiettivo. Tra le tante bellezze in scena, in un cast che prevede una trentina di artisti, tra attori, cantanti e ballerini, altre ulteriori bellezze: Luca Ward, Paolo Conticini e Sergio Muniz, accanto a Sabrina Marciano. Sergio Muniz, fascinoso ex modello e oggi attore e musicista, ride divertito. «Grazie del complimento! Ma la bellezza può essere anche un’arma a doppio taglio. A volte si fa più fatica a trovare il talento in una persona che è bella. Comunque è indubbio che un bell’aspetto nella vita aiuta». Nato a Bilboa, nel nord della Spagna, ormai Muniz si è stabilito in pianta stabile nel nostro paese. Vive qui da una quindicina di anni, ma il suo accento è ancora molto spagnolo. «Penso che non lo perderò mai», dice. Gli chiediamo quali sono, secondo lui, le ragioni del successo di questo musical, diventato in seguito in film e poi tornato ad essere un musical che, con i suoi 200 mila spettatori in 110 repliche della stagione 2017-2018, si avvia a essere il più visto degli ultimi 10 anni. «È innanzitutto un musical al femminile in cui appaiono 3 padri alla vigilia delle nozze della figlia di uno di loro. È un musical leggero, è una sorta di vacanza. La storia è scritta molto bene e le canzoni degli Abba, tradotte in italiano, raccontano tutta la storia. Possono piacere o no, ma le canzoni degli Abba sono state scritte in modo magistrale e ancora oggi piacciono a tutte le generazioni. Persino a mia figlia che ha 10 anni!».

Tre begli uomini sul palco. C’è competizione tra di voi?

«No, assolutamente. Primo perché siamo molto diversi e abbiamo età diverse. E poi penso che tra gli uomini ci sia meno competizione che tra le donne. In tournée si sta insieme per mesi, si viaggia, si mangia, si lavora insieme. Non si potrebbe lavorare insieme se ci fossero competitività o invidie tra di noi».

Cosa le piace dei musical?

«È già il terzo che faccio, dopo “Full Monty” e “Tr3s” di Chiara Noschese, che abbiamo portato anche a Bolzano. È pesante perché ci sono tournée molto lunghe e faticose, ma mi piacciono perché metto insieme le mie passioni: la prosa e la musica. Questa volta canterò anche accompagnandomi con la chitarra. La musica ha il potere di regalare emozioni immediate, con la recitazione i tempi sono più lunghi».

Infatti, lei è anche cantante.

«Ci provo. Ho inciso un singolo, La Mar, e un ep, Playa. Adesso sto cercando di realizzare un progetto musicale a cui tengo molto e che mi sta portando via un mare di tempo».

Come sta uno spagnolo in Italia?

«Bene, ma per me non è facile recitare perché non riesco a perdere il mio accento spagnolo. Una volta, negli anni Settanta o Ottanta non era un problema, anzi l’accento straniero aiutava. Adesso invece è difficile essere scritturati per un film o una fiction se la pronuncia non è perfetta».

Ma lei da grande cosa fare? Il cantante, l’attore di teatro, i musical…

«Vorrei fare tutto e di più. Mi piace provocare emozioni, attraverso la musica o la recitazione. Un po’ meno il ballo, per fortuna in Mamma mia! Non mi fanno ballare. Da grande voglio fare il pensionato e continuare a recitare, cantare, fare un disco, dei film…».

Lei ormai è di casa a Bolzano. «Infatti e sono sempre contento di tornarci, perché io amo molto il nord, mi piace la nebbia, il tempo brutto. Infatti vivo a Milano. Bilboa è una città del nord, niente a che vedere con la Costa Brava. Lì piove la metà dell’anno».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Assemblea

Amministrazione di sostegno: in Alto Adige 3.600 «fragili»

La direttrice Rigamonti: «Servono ulteriori finanziamenti provinciali per sostenere le associazioni e chi si rende disponibile ad aiutare gli altri». Il Tribunale di Bolzano conta più di 500 nuovi procedimenti l’anno 


Valeria Frangipane

Attualità