«Qui con Wim Wenders l’emozione più grande» 

La prima proiezione ufficiale il 23 ottobre 1878. Martin Kaufmann racconta Domani il via ai festeggiamenti e sabato un matinée a ingresso libero


di Fabio Zamboni


BOLZANO. Dalla prima storica sede di via Streiter 8 a quella attuale di via Streiter 20 ci sono pochi metri, ma una lunghissima storia. E dalla prima proiezione ufficiale del 23 ottobre 1978 (con il film di Jasny “Ansichten eines Clown”) avvenuta nella sala del cinema Eden di via Leonardo da Vinci, di storia ce n’è una lunga addirittura quarant’anni. La storia è quella del Filmclub di Bolzano, che festeggia appunto quarant’anni di attività invitando venerdì e sabato prossimi i bolzanini a brindare dopo aver celebrato con la visione di un film storico, il “The Kid” (1921) di Charlie Chaplin restaurato dalla Cineteca di Bologna.

Quarant’anni fa l’associazione Filmclub nacque per colmare un vuoto, quello dei film di qualità in lingua tedesca che a Bolzano non avevano spazio. E per alcuni anni un gruppo di pionieri riuniti da quel Martin Kaufmann che possedeva il cinema di Nova Ponente e che divenne (ed è tutt’ora) l’anima del Filmclub, chiesero ospitalità prima all’Eden, poi al Rainerum e infine al Waltherhaus prima di poter lavorare in una propria sala. Nel tempo il ruolo del Filmclub rispetto all’offerta culturale del capoluogo si è modificato e si è ampliato, assumendo sempre più un ruolo interetnico e di incontro, anche fisico, tra il pubblico di lingua tedesca e quello di lingua italiana.

Nel 1983 fu inaugurato il piccolo spazio di via Streiter 8, con le sedie regalate dal cinema di Nova Levante; il 20 gennaio del 1989 si traslocò al numero 20 di via Streiter, in quella che oggi è la sala numero 3 della multisala dell’ex Capitol diventato Filmclub: 99 posti e un’attività finalmente continua e professionale.

E oggi siamo al quarantesimo compleanno, che verrà festeggiato domani, venerdì 16 novembre, alle 20 con la proiezione di “The Kid” aperta a un certo numero di invitati ma anche al pubblico che può prenotarsi (ingresso libero) telefonando al numero 0471 974295, e sabato 17 con una matinée che prevede alle 11 la proiezione prima di “Ansichten eines Clown” e poi altri di due film: uno di Buster Keaton e uno di Charlie Chaplin. Proiezioni aperte al pubblico e a ingresso libero, mentre al pomeriggio la programmazione ordinaria riserverà sconti a tutti (biglietto a 5 euro).

Ma veniamo al significato di questi festeggiamenti, che danno come sicuri presenti il sindaco Renzo Caramaschi e l’assessore provinciale alla Cultura tedesca Achhammer.

«Vogliamo fare festa per dire tutto il nostro ottimismo e la voglia di andare avanti malgrado la concorrenza e malgrado il calo degli spettatori» dice Martin Kaufmann, ufficialmente in pensione ma tutt’ora anima del Filmclub. «Fa un certo effetto, mentre tutti ricordano i cento anni dalla Prima guerra mondiale, ricordare i 40 dalla nostra fondazione: sono quasi la metà!».

Ma come nacque il Filmclub?

«C’ era l’esigenza di proiettare qualche film in tedesco che non fosse la solta commedia pecoreccia. E l’Eden ospitò la nostra primissima attività. Poi di trasloco in trasloco, grazie all’attività di tanti volontari, siamo cresciuti fino a gestire la multisala di oggi».

Un momento memorabile?

«Fra i tanti, la presenza di Wim Wenders ai Filmtage del 2006. Parliamo di un vero Maestro del cinema moderno… Gli abbiamo fatto sapere del nostro compleanno e ci ha mandato gli auguri via mail. Non ha nemmeno il tempo per un videomessaggio, tanto è ancora impegnato».

Se gli anni del Filmclub sono 40, quelli del suo festival internazionale sono già 33. E mentre si festeggia il compleanno ferve l’attività per allestire il cartellone e gli eventi della prossima edizione, che si terrà dal 9 al 14 aprile. Con una rete ancora più fitta di contatti e collaborazioni con altri festival europei, e con un’ accresciuta collaborazione con il Conservatorio di Bolzano per lavorare assieme sul tema delle colonne sonore. Stimoli decisivi per il futuro di un’associazione che, votata al cinema di qualità e d’essai, deve fare i conti con il mercato e con la concorrenza. Lunga vita al Filmclub».

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