IL CONCERTO

Red Canzian, dopo l'infarto, riparte dalla "sua" Bolzano

BOLZANO. Red Canzian lo definisce “il concerto della rinascita” quello che terrà a Bolzano, al Teatro Cristallo, sabato 18 aprile. “L’istinto e le stelle” è un concerto-racconto, un lungo viaggio...


di Daniela Mimmi


BOLZANO. Red Canzian lo definisce “il concerto della rinascita” quello che terrà a Bolzano, al Teatro Cristallo, sabato 18 aprile. “L’istinto e le stelle” è un concerto-racconto, un lungo viaggio attraverso la musica, le mode e i modi di vivere degli italiani, ed è il primo concerto dopo la lunga operazione e la lunga terapia seguita all'aneurisma che lo ha colpito solo un mese fa. Questa volta Red sarà sul palco con quella che lui definisce “big family orchestra”, ovvero la figlia Chiara e il figlio della moglie bolzanina Bea, Phil, alla batteria. Inoltre suonano Daniel Bestonzo al piano e tastiere, Alberto Milani alla chitarra elettrica, Ivan Geronazzo alla chitarra acustica, Serafino Tedesi, primo violino nonché Maestro Direttore della giovane sezione d'archi reclutata al Conservatorio Montevendi di Bolzano.

Conferenza stampa affollata quella che il musicista ha tenuto ieri al Cristallo. Canzian ha tenuto a sottolineare che l’intero incasso della serata sarà devoluto a due associazioni impegnate nel sociale: l'Associazione Chernobyl Alto Adige e Pro Positiv.

«Sono molto contento di fare il mio primo concerto, dopo quello che io ritengo un vero miracolo, a Bolzano. Perchè è una città che amo, è la città di mia moglie e lì ho tanti amici. Del resto ho abitato per anni in via Montello e quindi mi sento a casa. Inevitabile. Forse inevitabile anche ricominciare da qui», ci dice - Il 3 % delle persone che vengono colpite quello che tecnicamente viene definito dissecazione aortica, muore. Perchè di solito è asintomatico. Io invece pensavo di essere stato investito da un Tir con il motore in fiamme. Ma non era il mio momento per morire, o mio padre ha chiamato tutti gli angeli del cielo. Ero a Roma, in periferia, in un albergo in cui non ero mai stato. Quando sono stato male sono stato portato in un ospedale a 300 metri di distanza. Hanno capito che non era un infarto. Io poi sono vegano. Da lì sono stato portato d'urgenza in un altro ospedale lì vicino, dove per l'appunto, alle 8 e mezzo di sera c'era il professor De Paoli che mi ha operato d'urgenza. Sette ore e mezzo di intervento e io aperto come un galletto amburghese».

Red Canzian, dopo l'operazione al cuore torna alla musica a Bolzano

BOLZANO. Lo storico bassista dei Pooh sabato 18 aprile torna in concerto al Teatro Cristallo di Bolzano, dopo il periodo di pausa dovuto all'operazione a cuore aperto. Foto: Groppo/Bocchin

Come si esce da un'esperienza del genere?

«Diversi. Con più voglia di vivere e fare tutto con ancora più entusiasmo. Con ancora più voglia di stare con gli amici, con i figli, di stare su un palco a suonare e cantare. Capisci quali sono le cose importanti della vita e come sono importanti gli amici che sono venuti a trovarmi da mezza Italia, mia moglie e i miei figli che mi sono stati sempre accanto. Da Bolzano ricomincia la seconda parte della mia vita».

Che tipo di concerto sarà?

«Molto divertente perchè raccontiamo un pezzo di storia Italiana, con canzoni, video, le foto in bianco e nero della Fiat 500 e della Vespa. Ci sono le canzoni degli anni Cinquanta che ascoltavo quando ero piccolo e che hanno segnato in qualche modo la mia vita da “Grazie dei fior”, che vinse Sanremo nel 1951, quando sono nato, a “Love Me Tender” di Elvis Presley e “Yesterday” dei Beatle e tanti altri grandi successi. Non mancherà naturalmente la musica dei Pooh, con gli esordi e alcuni brani da "Parsifal”».

Come sarà strutturato lo spettacolo?

«Oltre a cantare io parlo, racconto aneddoti divertenti come quando abbiamo fatto la foto per la copertina di “Parsifal”, il 3 agosto, con 40 gradi. Io avevo addosso un mantello di bue muschiato, Stefano aveva una cotta di metallo arroventato. E poi si finisce, in modo cronologico, alle canzoni del mio ultimo album solo».

Come vive questi due anni senza Pooh?

«Tutti noi avevamo bisogno di staccare, dopo decenni di viaggi, concerti, senza una vita privata. Adesso ho tempo per capire chi sono veramente, per approfondire le mie passioni, per scrivere un libro e queste nuove canzoni, per vedere gli amici che non riuscivo mai a vedere, rispondere agli amici di Facebook, un bel gruppo di persone per bene con cui ogni scambio è un confronto».

E poi i festeggiamenti per i 50 dei Pooh. Che cosa state organizzando?

«Grandi cose, che inizieranno la prossima primavera. Abbiamo 50 di storia e di noi da raccontare. E ci saranno molte sorprese...».













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