Tra fantascienza e fantasy: il mondo di Viviana Lupi

“L’amico Gentile” è il sorprendente romanzo d’esordio dell’autrice trentina Uno sguardo inquietante sulla società ipercontrollata e tecnologica del futuro



TRENTO. Si affastellano immagini e considerazioni nell’addentrarsi nel sorprendente romanzo d’ esordio di Viviana Lupi, bresciana - ma da anni trentina più che d’ adozione - che per le edizioni Del Faro ha sfornato “L’Amico Gentile” (201 pagine, 14 euro). Fantascienza, avverte la dicitura in copertina. Prima considerazione. Nell’ anno che celebra i 500 anni dell’utopia più celebre, quella di Thomas More, ecco semmai una realistica, quasi dolorosa, distopia. Ovvero: quell’utopia negativa che descrive una società dai tratti assai poco desiderabili, per non dire spaventevoli. Seconda considerazione. Ad oltre trent’ anni dalla prematura scomparsa di Riccardo Leveghi, scrittore trentino ai confini tra fantascienza e fantasy, per un genere troppo spesso negletto nelle considerazioni dei critici (ma non dei lettori...) ecco Viviana Lupi ribadire, anche nelle terre alte dolomitiche, come sia possibile raccontare il domani, forse solo in virtù di una ottima conoscenza dell’ oggi. Terza considerazione. La biografia dell’autrice conta, eccome. Citiamo: giornalista scientifica professionista, autrice di centinaia di articoli pubblicati su testate nazionali, laurea in Scienze Naturali, da oltre quindici anni lavora nel campo della comunicazione per centri di ricerca sia di ambito scientifico-tecnologico che umanistico. E proprio il contatto quotidiano con le frontiere della ricerca, soprattutto nei settori dell’ Information Technology e delle Nanotecnologie, informa la trama del suo romanzo. Quarta considerazione: un romanzo, specie se di un esordiente - in un mondo, quello editoriale, che divora i suoi figli con cinica voluttà - necessita di una idea forte che lo faccia sopravvivere nella tempesta dell’ iperproduzione seriale. Bene, Viviana Lupi ci riesce. Perché l’ idea da cui muove il libro e che le dà financo il titolo, è di quelle che ti si stampano nella mente e non ti lasciano. Idea cinematografica, anche. Sentite un po’. Siamo nella Città Intelligente, nel prossimo futuro (prossimo quanto? deciderà il lettore). A ogni bambino fin dalla nascita viene assegnato un Amico Gentile, un angelo custode elettronico presente in ogni istante della vita. Al momento del bisogno, gli Amici Gentili escono in 3D dagli orologi portati al polso e sono in grado di cambiare aspetto nel tempo. Per i bambini appaiono come angeli o fate, per gli adolescenti sono ragazzini spavaldi che si comportano da amici complici, gli adulti li vedono come indispensabili assistenti. A governare la città è il CDC, il Centro Digitale Centrale, che attraverso gli Amici Gentili controlla e plasma il comportamento di ogni individuo. Quinta considerazione: concesso che l’ idea è di quelle che ti prendono, serve anche un protagonista che si faccia ricordare. E Viviana Lupi fa centro un’ altra volta. La sua storia comincia con la festa per il settimo compleanno di Evan, bambino altruista e sensibile, appunto il protagonista del romanzo. Nella casa di Evan si svolge la vita di una famiglia media della Città Intelligente, ignara di tutto e immersa nelle comodità tecnologiche e nei mirabolanti scenari 3D che il CDC mette a disposizione per l’intrattenimento. Sesta considerazione: l’ aver indicato questo ragazzino è anche il passaporto per far sì che il romanzo si proponga decisamente anche come lettura proprio per ragazzi (cresciuti il giusto, va da sè). Ma si sbaglierebbe nel volerlo confinare in improbabili categorie. Perché la distopia o antiutopia che dir si voglia, mostra anche - nel prosieguo della trama, mai banale - suggestioni altre. Evan, infatti, a scuola incontra la geniale Sarah e il ribelle Mark Junior, figli di alti dirigenti del CDC e i soli bambini della città cresciuti senza Amici Gentili e senza condizionamenti. Di più. Loro mettono fuori uso l’Amico Gentile di Evan, gli svelano i piaceri proibiti dei libri di carta (la digitalizzazione li ha fatti sparire tutti, ma...) e, soprattutto, gli mostrano cose che “voi umani non potete nemmeno immaginare” tanto è inevitabile, durante la lettura, il rimando bladerunneriano. E le cose che Evan non aveva mai visto, prima, nient’altro sono che il sole, i prati, i torrenti, il cielo. Insomma, la natura. Non solo: spunta anche un cane vero, mica come quelli elettronici della città. Sesta considerazione: non si dirà altro sulla trama, ci mancherebbe. Ovvio che l’Amico Gentile vorrebbe riprendere il controllo su Evan. Ci riuscirà? Leggere per sapere. E per convenire - o no? - che quella civiltà tecnologica che conosce ogni cosa di noi, che manipola senza pudore alcuno, che irride alla natura, all’amicizia e a tutto ciò che non sia immediatamente merce, consenso, controllo, alienazione, è prossima. Ultima considerazione: se pensate che gli Amici Gentili siano la prosecuzione, con altri mezzi, degli smartphone, beh, avete visto giusto. (c.m.)













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