“Trattato di economia”: sull’onnipresenza del denaro 

Roberto Castello e Andrea Cosentino portano il loro “coreocabaret confusionale” Appuntamento domani al Teatro di Gries con i vincitori del premio UBU 2018 


di Fabio Zamboni


BOLZANO. In pochi possono dire di saperne di economia. Eppure si tratta di una disciplina che coinvolge e condiziona la nostra vita quotidiana anche se non ce ne occupiamo. È lei che si occupa di noi, condizionandoci.

Premessa necessaria, questa, per convincere chi non andrebbe mai ad uno spettacolo che si occupa di economia: nel caso di “Trattato di economia”di e con Roberto Castello e Andrea Cosentino, si tratta oltretutto di uno spettacolo molto divertente, oltre che destinato a farci riflettere. Questo progetto del Collettivo Aldes e che rientra nella stagione dell’Arte della Diversità battezzata “Corpi eretici”, andrà in scena al Teatro di Gries, a Bolzano, domani sabato 16 febbraio alle ore 21. “Trattato di economia”è definito dagli stessi autori “un coreocabaret confusionale sulla dimensione economica dell’esistenza”. Freschi di due Premi UBU 2018, Roberto Castello e Andrea Cosentino presentano a Bolzano uno spettacolo che si interroga sul denaro, sul suo valore, sulla sua invadente onnipresenza e sulla sua sostanziale mancanza di rapporto con la realtà.

Diversi per generazione, ambito, formazione e percorso artistico, i due interpreti per caso un giorno hanno scoperto di covare lo stesso desiderio: realizzare uno spettacolo sulla scienza che vorrebbe liberare l’umanità dalla schiavitù del bisogno. Economia, arte e morale si aggrovigliano con esiti paradossali.

Il risultato è un progetto performativo tra parola e gesto che si interroga sul denaro, sul suo valore, sulla sua invadente onnipresenza e sulla sua sostanziale mancanza di rapporto con la realtà.

«Porsi ai margini del contratto per renderne palesi i paradossi inventando situazioni limite e domande inappropriate è il modo per riprendere possesso, almeno simbolicamente, di ciò che non si capisce e non si controlla annientandolo con una risata liberatoria»: questo assicurano gli autori della pièce.

«Se c’è un esempio di teatro contemporaneo la cui straordinaria incisività del testo è inversamente proporzionale alla creatività del titolo, “Trattato di economia” è un piccolo gioiello capace di far riflettere anche chi di economia non ne vuole sentir parlare»: così ha scritto La Gazzetta del Mezzogiorno. E se ne è occupata anche una rivista del settore: «Un atto comico che azzarda un titolo sorprendente: “Trattato di economia”. E un duetto che fa ridere e sorridere (anche amaramente) mentre conduce, con toni e argomenti semiseri quanto intelligenti, una critica serrata al “sistema” mette alla berlina il dominio anche emotivo del denaro, l’ impero della finanza, l’ obbligo del consumo, le bizzarre logiche di prezzo. È un cabaret da dadaisti del ventunesimo secolo». (Altreconomia).

Ingresso a 15 euro, ridotto per studenti e over 65, cassa serale dalle ore 19.30, info e prenotazioni: info@teatrolaribalta.it, Tel. 0471 324943.

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