Alto Adige, numeri record per export e occupazione 

Nel 2017 le esportazioni cresciute dell’8% (4,8 miliardi). I senza lavoro al 3,1% Giudiceandrea: «Potenziale da sfruttare». Kompatscher: fornito la cornice ideale


di Maurizio Dallago


BOLZANO. L’export altoatesino tocca un nuovo record. Nel 2017 sono finite all’estero merci per un valore di 4.791,4 milioni di euro (un miliardo in più rispetto al vicino Trentino), pari ad un aumento dell’8% su base annua. Allo stesso tempo diminuisce la disoccupazione che a fine 2017 è passata al 3,1% - media annuale di 8 mila persone in cerca di lavoro rispetto alle 9.700 del 2016 - dal 3,7% dell’anno precedente (sempre dati Astat). Numeri che inducono Assoimprenditori a rimarcare il ruolo delle aziende e il governatore Arno Kompatscher a sottolineare che «si tratta di dati positivi, perché siamo riusciti a creare la cornice giuridica ed economica affinché le imprese altoatesine possano creare profitti e posti di lavoro».

«Sono risultati che dimostrano la forza innovativa delle nostre aziende. Senza investire continuamente sulla qualità dei prodotti non è possibile avere successo a livello internazionale», afferma il presidente di Assoimprenditori, Federico Giudiceandrea. L’aumento dell’export si accompagna ad un aumento altrettanto importante dei posti di lavoro, in particolare di quelli maggiormente qualificati. «La relazione è molto chiara: più le nostre aziende sono competitive, più posti di lavoro creano una ricaduta positiva su tutto il territorio», evidenzia Giudiceandrea. Il legame così stretto tra export e occupazione deve rappresentare una linea guida nell’azione politica: “Un’economia aperta e competitiva crea posti di lavoro e benessere. Per questo dobbiamo abbattere muri e barriere, non costruirne di nuovi. Allo stesso modo è decisivo consentire alle imprese di competere alle medesime condizioni dei loro concorrenti. Invece di limitare la competitività delle nostre aziende con vincoli sempre più stringenti dovremmo permettere loro di esprimere al meglio il loro potenziale: i dati dimostrano che la ricaduta in termini di investimenti e nuovi posti di lavoro sul territorio è immediata». La sfida sarà quella di aumentare non solo la quantità dell’export, ma anche il numero di imprese che vendono i loro prodotti oltre i confini provinciali. «Abbiamo ancora un forte potenziale che dobbiamo sfruttare accompagnando in un percorso di crescita anche le imprese di minori dimensioni», chiude il presidente di Assoimprenditori. Tornando alle esportazioni 2017 le destinazioni europee prevalenti sono Germania (33,9%), Austria (11,2%), Svizzera (5,5%), Francia (4,6%) e Spagna (3,3%). Al di fuori dell’Europa, Asia ed America assorbono rispettivamente una quota pari al 9,5% ed al 6,0% dell’export. Circa tre quarti delle merci destinate al continente americano sono dirette verso gli Stati Uniti che, con il 4,3% delle esportazioni totali, rappresentano il quinto mercato di sbocco in assoluto per le merci altoatesine. Le esportazioni verso i Paesi Ue rappresentano il 72,9% del totale e risultano aumentate del 9,5% rispetto al 2016. Il valore della Germania, mercato più significativo per l’export altoatesino, sale del 7,8%; l’Austria, secondo mercato più importante, registra un incremento più netto (+8,9%). Anche nel 2017 sono i prodotti alimentari, bevande e tabacco (18,3%) ad incidere maggiormente nei flussi verso l’estero; seguono i macchinari ed apparecchi (18,1%), i prodotti di agricoltura, silvicoltura e pesca (13,7%), i mezzi di trasporto (12,8%) ed i metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (12,7%).













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