Automotive, quasi 5 mila addetti 

Negli anni il baricentro si è spostato da Bolzano alla Val Pusteria, dove operano Gkn e Intercable



BOLZANO. Il settore Automotive occupa in Alto Adige circa 4.800 addetti ed è uno dei più dinamici per quanto riguarda l’export altoatesino. Però in un mondo sempre più globalizzato come quello attuale decisioni adottate negli Stati Uniti possono avere pesanti ripercussioni anche sull’economia locale. Esempi evidenti di questa stretta connessione sono rappresentati dai recenti dazi adottati dagli Usa sull’importazione di alcuni prodotti strategici e dalla minaccia di dare una nuova regolamentazione alle importazioni di auto dall’Europa.

«È sulle base di queste considerazioni - afferma l’assessora provinciale al lavoro Martha Stocker - che abbiamo posto al centro del nuovo numero di “Mercato del lavoro news” il settore legato alla produzione automobilistica. Se questo settore dovesse entrare in crisi ciò avrebbe immediate ripercussioni sull’economia altoatesina ed in particolare su determinate aree provinciali».

In provincia di Bolzano quasi cinquemila lavoratori dipendenti si occupano direttamente o indirettamente della produzione di automobili e altri mezzi di trasporto: circa 750 producono direttamente veicoli presso l’Iveco di Bolzano e quasi 4.100 sono coinvolti nella produzione di parti destinate all’industria automobilistica, produzione concentrata soprattutto in quattro ditte maggiori (Gkn e Intercable presso Brunico, Alupress a Bressanone e Röchling a Laives) alle quali si affiancano una dozzina di ditte minori.

La zona per eccellenza dell’automotive in Alto Adige è la Val Pusteria: 4.800 dipendenti dell’automotive rappresentano così il 2,4% dell’intera occupazione dipendente in provincia e il 14% del settore manifatturiero. Tra il 1998 e il 2005 il livello occupazionale delle aziende considerate è rimasto sostanzialmente stabile. Durante la crisi del settore automobilistico europeo a partire dalla metà del 2008, le aziende interessate hanno lasciato a casa anzitutto i lavoratori interinali e i lavoratori a tempo determinato, limitando così i licenziamenti di personale fisso anche facendo ricorso alla cassa integrazione e ad altre misure aziendali nella gestione del personale.

Già due anni dopo, nel 2010, mentre l’Iveco e la Röchling sono cresciute solo di poco, le aziende a Brunico e Bressanone hanno ripreso in pieno l’attività, creando in otto anni complessivamente 1.200 posti di lavoro, corrispondenti all’80% della crescita del settore.

La crescita tra il 2009 e il 201 7 è stata sostenuta per più della metà con posti di lavoro a tempo indetereminato (+920) e per il resto con posti di lavoro a tempo determinato (+590): apprendistato professionalizzante "non tradizionale" (+80, quasi tutti presso la Gkn e la Röchling), interinali (+180, quasi tutti presso la Röchling e la Alupress) e altri (+330). Limitandosi ai lavoratori con meno di 35 anni, si nota una forte differenza tra uomini e donne. Le donne sono prevalentemente operaie scarsamente qualificate oppure impiegate nell’amministrazione, mentre le qualifiche tecniche intermedie sono quasi completamente dominio maschile. (m.dal)













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