«Bilancio Inps, l’Alto Adige è diverso» 

Il direttore regionale Zanotelli: rispetto al resto del Paese poche richieste di sostegno al reddito (215) e di Ape sociale (93)


di Maurizio Dallago


BOLZANO. «L’Alto Adige sembra sfuggire alle dinamiche del resto del Paese, stando almeno ai dati che riguardano reddito di inclusione, Ape sociale e lavoratori precoci». Lo afferma il direttore regionale dell’Inps, Marco Zanotelli, commentando i dati più recenti sul sostegno al reddito in Italia resi pubblici ieri a Roma. A questi aggiunge anche a livello provinciale, due tipologie di pensione - l’Ape sociale ed i lavoratori precoci - per un quadro complessivo che vede l’Alto Adige lontano dai parametri del Belpaese, almeno in questo frangente. In pratica, poca richiesta di misure di sostegno al reddito - quelle nazionali - più lavoratori che iniziano prima dei 19 anni d’età un loro mestiere e meno domande per l’indennità di Ape sociale per alcune categorie di lavoratori, come disoccupati o invalidi civili.

A livello nazionale le persone beneficiate da misure di contrasto alla povertà, nel primo trimestre 2018, sono quasi 900 mila e 7 su 10 dei beneficiari risiedono al Sud. È quanto si legge nell’Osservatorio statistico sul reddito di inclusione presentato ieri dall’Inps e dal ministero del Lavoro secondo il quale sono stati coinvolti dal Rei (Reddito di inclusione) 316.693 persone (in 110 mila famiglie) mentre altre 47.868 persone (in 119 mila famiglie) sono state interessate dal Sia (il sostegno di inclusione attiva). «Cumulando il Sia, il Rei e le misure regionali di contrasto alla povertà - ha spiegato il presidente Inps, Tito Boeri - abbiamo raggiunto quasi 900 mila persone. Possiamo dire che in Italia un reddito minimo c’è». Boeri ha poi spiegato che sono stati raggiunte un totale di 870 mila persone: «Siamo intorno al 50% della platea obiettivo. È un risultato importante». Il 73% dei nuclei percettori di Sia e Rei è una famiglia con almeno tre componenti ma l'11% è una famiglia con un solo componente. Se si guarda al solo Rei il 23% dei nuclei percettori (110 mila nel complesso) è composto da un solo componente, in gran parte dei casi un over 55 disoccupato. Gli importi medi mensili per le famiglie sono di 297 euro per il Rei e di 244 euro per il Sia (119 mila famiglie). «In Alto Adige ci sono state nel primo trimestre 2018 solo 215 domande, 573 nel vicino Trentino», spiega Zanotelli. Naturalmente il sostegno al reddito in provincia di Bolzano è legato anche alle misure di aiuto che arrivano dagli enti locali. «Per quanto riguarda l’Ape sociale le richieste sono state 93, mentre sono 340 le domande di pensione avanzate da lavoratori precoci in Alto Adige. Trend inversi rispetto a quelli del resto del Paese e segno che in provincia di Bolzano l’economia tira», chiude Zanotelli.















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