Nel nostro Paese, ogni giorno, vengono dispersi circa 9 miliardi di litri di acqua a causa della vetustà delle infrastrutture delle reti idriche e fognarie, che in molti casi sono state realizzate anche più di 60 anni fa, e a causa della mancanza di un piano di manutenzione programmato nel tempo (un danno che costa al nostro Paese circa 2 miliardi l’anno) . In questo contesto, diventa importante ottimizzare, per ciascun intervento, le modalità di esecuzione in termini di velocità, poca invasività e soprattutto, economicità, attraverso una scelta oculata della tecnologia più idonea da impiegare. Un contesto in cui le tecnologie trenchless - denominate anche “no-dig” o “a basso impatto ambientale” - stanno diventano predominanti. Si tratta di sistemi con cui si può intervenire nel sottosuolo per la posa e il risana- mento delle infrastrutture senza, o con un limitato ricorso a scavi a cielo aperto.