Settore privato, stipendi in calo del 2 per cento 

Lo studio Astat. Il dato, riferito al 2017 rispetto all’anno precedente, è al netto dell’inflazione La retribuzione media annua lorda è stata pari a 28.729 euro. Le maestranze «invecchiano»



Bolzano. L’Istituto provinciale di statistica (Astat) ha pubblicato i dati riguardanti i lavoratori e le retribuzioni del settore privato altoatesino per il 2017. Secondo l’archivio amministrativo dell’Inps, in Alto Adige nel 2017 erano occupati nel settore privato 181.379 lavoratori, dei quali 128.582 a tempo pieno e 52.797 a tempo parziale. La retribuzione annuale media lorda per il 2017 ammonta a 28.729 euro e registra una diminuzione dello 1,3% rispetto al 2016. Al netto dell’inflazione la riduzione è del 2,0%.

Rispetto al 2012 (167.017) si registra un aumento di 14.362 lavoratori (+8,6%). Nel 2017 le lavoratrici erano 79.501 e costituivano il 43,8% dell’insieme degli addetti. La maggior parte dei lavoratori del settore privato altoatesino lavora a tempo pieno (128.582 pari al 70,9% di tutti i lavoratori). Analizzando la variazione percentuale del numero di lavoratori nel periodo 2012-2017, divisi per classe di età, si osserva chiaramente come l’evoluzione nelle singole classi sia stata differente.

Le classi di età

Gli ultra sessantenni sono cresciuti in modo esponenziale, ma anche i lavoratori della fascia 45-59 anni hanno registrato aumenti che vanno dal 38,3% (classe 55-59) ed il 10,2% (classe 45-49). Al contrario, i dati delle classi di età dai 30 ai 44 anni, hanno registrato una contrazione generale. Un vero crollo si è registrato nella classe sotto i 20 anni, con una variazione negativa del 15,0%. Nel 2017 variazioni positive sono state registrate tuttavia nelle classi 20-24 anni e 25-29 anni (+10,8% e +3,7%). In definitiva i risultati descrivono un progressivo invecchiamento dei lavoratori altoatesini. Le cause di questo fenomeno sono sicuramente molteplici, tra queste emergono il generale cambiamento della struttura demografica della società altoatesina, le modifiche introdotte nei requisiti per il pensionamento (questo soprattutto per quanto riguarda gli ultra sessantenni), la durata del percorso di studi, che ritarda l’ingresso nel mondo del lavoro. Dallo studio si osserva che le donne occupate nel settore privato, rispetto a cinque anni prima, crescono in misura più marcata rispetto agli uomini in tutte le qualifiche professionali. Questo si registra in modo particolare per le donne con la qualifica di quadro e per le apprendiste (rispettivamente +22,1% e +49,6%). Anche per le dirigenti si osserva una discreta crescita tuttavia a causa della bassa numerosità in termini assoluti (57 dirigenti donne nel 2017) e quindi della sensibilità del dato a forti oscillazioni relative, tale crescita percentuale delle donne dirigenti non può essere interpretata con certezza come trend positivo. Questo si verifica anche perché nel 2017 la quota delle donne al vertice, rispetto al totale dei dirigenti, rimane ancora molto bassa (7,2%).

La variazione negativa

Per la prima volta dal 2005, primo anno per il quale sono stati analizzati i dati Inps, la retribuzione media annua lorda dei lavoratori dipendenti segna una variazione negativa in termini monetari (-0,3%), confermando il brusco rallentamento della crescita anche nominale già registrato con il 2016 (2015: +1,5%, 2016: +0,4%). La riduzione del salario medio d’altra parte è collegata alla diffusione del part-time, anche involontario, che comprime in generale il livello dei salari verso il basso (anche se aumenta il numero dei lavoratori). Secondo la rilevazione delle forze di lavoro, nel 2017 il part-time involontario in Alto Adige si attesta circa al 19,0% del lavoro part-time totale. Ciò significa che circa un quinto dei lavoratori part-time è in realtà sotto-occupato. Questo dato è significativo perché l’occupazione a tempo parziale involontaria, con retribuzioni ridotte, condivide alcune delle criticità della disoccupazione, per esempio il rischio di povertà. Nel 2017 il totale del monte retributivo cresce solo dell’ 1,1% a fronte di un aumento dei lavoratori del 4,0%. Guardando all’ultimo quinquennio, nel 2012 la retribuzione media lorda nel settore privato altoatesino ammontava a 27.532 euro annui mentre nel 2017 risulta pari a 28.729 euro. Ciò si traduce in un aumento nominale del 4,3%. Tuttavia, considerando la perdita di valore causata dall’inflazione nel periodo esaminato pari al 5,8% la retribuzione lorda annua, al netto dell’inflazione, presenta una variazione del -1,3%.













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