Milano. <mc>[testo]«stiamo accelerando il processo per trasformare tim in un'azienda più snella», dice l'ad luigi gubitosi, ricordando che nei primi 9 mesi del 2019 le uscite sono state pari a 1.700 unità e «altre mille ci saranno prima della fine dell'anno e arriveranno complessivamente a 5mila entro il prossimo anno». e insieme ai conti del terzo trimestre porta a casa con tre mesi di anticipo il target di riduzione del debito e firma tre operazioni straordinarie (nel cloud, nel credito al consumo e nelle torri) che gli permettono di promettere un ulteriore deleverage di 2 miliardi di euro e di dire che ora è tempo di guardare alla crescita. la borsa, che ora aspetta il nuovo piano che sarà presentato al mercato l'11 marzo a milano e porta il titolo sugli scudi in rialzo dell'1,1% a 0,5380 euro. ormai allineate le risparmio (+1,88% a 0,5324 euro) ma per ora la conversione non è tornata sul tavolo del cda. tra i cantieri aperti invece ci sono quelli di open fiber e inwit/vodafone. tim conta di arrivare a trovare il fondo infrastrutturale che la accompagnerà nel rilevare la quota del 50% di enel «entro la fine dell'anno». il consolidamento delle torri invece aspetta solo il via libera della ue, tim non si aspetta ulteriori rallentamenti e l'assemblea sulla fusione dovrebbe essere convocata prima della fine dell'anno. a corollario dell'intesa con google è stata invece presentata la newco che controllerà 22 data centers, personale formato da google e altri asset, e consentirà di accelerare lo sviluppo di servizi. avrà 500 milioni di ricavi al 2020 e un obiettivo di 1 miliardo con 400 milioni di ebitda al 2024 e potrà essere valorizzata con la cessione di una minoranza a un fondo sul mercato.