Musica: emozioni e cori per Mike Shinoda e Jared Leto
MILANO, 9 SET - Con una serata di emozioni urlate a squarciagola di fronte a quasi 20 mila persone (dato degli organizzatori) si è chiusa ieri la prima edizione di Milano Rocks, presso Area Expo Experience. Protagonisti attesi sono i Thirty Seconds To Mars di Jared e Shannon Leto, che a pochi mesi dalle due date di marzo hanno portato le canzoni dell'ultimo album 'America' in uno show più simile al pop che al rock. A precederli è un altro artista esperto nel mescolare generi come Mike Shinoda, arrivato con una scaletta che affianca i progetti solisti alle canzoni dei suoi Linkin Park, e con al centro l'ultimo progetto, 'Post Traumatic', nato dopo la morte dell'amico e socio Chester Bennington e pubblicato a giugno. Dal prologo 'Remember The Name', recitato a cappella da Shinoda, fino all'intermezzo batteristico di 'Sorry For Now', rap e metal si spalleggiano in un'ora di set energico ma anche toccante, che parla di fragilità esistenziali. L'americano non esita a menzionare il sodale scomparso nel 2017: perciò è di particolare effetto il medley in cui, da solo al piano ma con i cori del pubblico, intona strofe di 'In The End', 'Heavy' e 'Numb', poco prima del finale elettrizzante con le sue 'Make It Up As I Go' e 'Running From My Shadow' inframezzate da un ultimo omaggio ai Linkin Park con 'Good Goodbye' e 'Bleed It Out'. Quando è il turno dei fratelli Leto, l'atmosfera si fa meno graffiante ma più spettacolare: sui colpi di tamburo di 'Monolith' arriva il cantante nonché celebre attore, vestito con un chiodo glitterato, pantaloni rosa zebrati e occhiali da sole. Acclamato come la star che è, Jared e Shannon Leto prendono il centro della scena, con il polistrumentista Stephen Aiello in disparte a controllare tastiere, un basso e le chitarre preregistrate: Shannon si alzerà dalla batteria solo per 'Remedy', interpretata da lui. Davanti a un maxischermo che proietta colori primari e flash luminosi, Jared canta e piroetta con il microfono in mano, partendo con due brani amati come 'Up in the Air' e 'Kings and Queens', accompagnati da alti cori. Al termine di 'This is War' decine di palloni vengono lanciati sul pubblico, che li fa rimbalzare mentre arrivano le note malinconiche di piano di 'Dangerous Night', al quale si sostituisce presto un beat elettronico, il segno del nuovo corso artistico della band. Le interazioni con il pubblico da parte del frontman sono continue: prima fa salire sul palco due fratelli vestiti da unicorni e tre ragazze in parrucca per 'Love Like a Dream'; quindi ne fa salire molti altri su 'Rescue Me', ingaggiando anche un balletto sulle mosse della cosiddetta 'floss dance' con un giovanissimo fan arrivato da Torino; quindi per la classica 'The Kill (Bury Me)' scende tra le prime file a urlare il ritornello con i fan; infine sul gran finale 'Closer to the Edge' sono decine le persone portate sul palco, altrimenti spoglio, a festeggiare con i fratelli Leto una serata di intrattenimento che trascende il rock.