IL CASO

Carola, il capitano della Sea Watch: sbarco a Lampedusa

"I naufraghi sono allo stremo, non ho scelta. So cosa rischio". Salvini: "Non consentirò l'approdo. Schiero la forza pubblica"



LAMPEDUSA. "Ho deciso di entrare in porto a Lampedusa. So cosa rischio ma i 42 naufraghi a bordo sono allo stremo. Li porto in salvo". Così la comandante della Sea Watch, Carola Rackete. In 14 giorni, lamenta la ong, "nessuna soluzione politica e giuridica è stata possibile, l'Europa ci ha abbandonati. La nostra Comandante non ha scelta".

La motovedetta della Finanza partita da Lampedusa ha intimato l'alt a circa 12 miglia dalla costa. L'imbarcazione dell'Ong non si è fermata continuando a navigare.

Carola Rackete rischia una multa di 50mila euro e il sequestro dell'imbarcazione: una sanzione che dovrebbe applicarle la Prefettura di Agrigento. Restano gli eventuali profili penali di competenza della procura di Agrigento che, nel caso che la Finanza denunciasse la Rackete e l'equipaggio per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, dovrebbe procedere a una iscrizione nel registro degli indagati.

«Il comandante ha deciso di entrare a Lampedusa Sappia che l'autorizzazione allo sbarco non c'è, schiero la forza pubblica, il diritto alla difesa dei nostri confini è sacra». Lo dice il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini annunciando che non consentirà alla Sea Watch di approdare a Lampedusa. «Se in Europa esiste qualcuno ora li dimostri, se c'è governo ad Amsterdam con un pò di dignità lo dimostri», ha aggiunto il ministro.

«Grazie Carola! Grazie di esserti fatta carico del peso dell'umanità nel mondo grande e terribile governato dell'egoismo». Anche don Carmelo La Magra, sacerdote della parrocchia di San Gerlando a Lampedusa (Ag), ha condiviso sui social il post, scritto su Facebook, del Forum Lampedusa solidale. 

 

 













Altre notizie

Attualità